Il Tesoro ha annunciato la riapertura delle emissioni di 2 vecchi BOT a 12 e 6 mesi e in scadenza prima di Pasqua 2025, cioè tra meno di 6 mesi.
Con un comunicato stampa apparso sul sito istituzionale il 24 ottobre, il Dipartimento del Tesoro ha annunciato l’emissione di due BOT in asta la prossima settimana. Come sempre, vengono illustrati i dettagli tecnici dei titoli in rampa di lancio con il relativo calendario delle operazioni di sottoscrizione.
Sintetizziamo entrambi gli aspetti concentrandoci soprattutto sul mix rischio, finalità e rendimento dei bond prossimi a venire. Anticipiamo solo che essi potrebbero far gola a chi cerca un parcheggio della liquidità oggi e per poi ritirarla a inizio della prossima primavera.
I due nuovi Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) in asta martedì 29
In entrambi i casi si tratta della riapertura di due BOT già in circolazione sul mercato secondario, il MOT.
Le operazioni, quindi, da un lato puntano a raccogliere nuove provviste per le esigenze di cassa del Tesoro, dall’altro ampliano il flottante dei titoli in questione. Nello specifico si tratta dei seguenti bond:
- BOT 12 mesi con ISIN IT0005592370, emesso il 12 aprile scorso e in scadenza il 14 aprile 2025 (in origine: 367 giorni). La durata residua è invece di 165 giorni, cioè scade tra 5 mesi e mezzo. L’ammontare offerto è di 1,750 miliardi di € e si tratterà della 3° tranche in emissione. Oggi sul MOT il titolo scambia a 98,662, per un rendimento effettivo netto a scadenza del 2,49%;
- BOT 6 mesi (182 giorni in origine), con codice ISIN IT0005614182, e una vita residua di 151 giorni. Il Tesoro ha infatti lanciato il Buono lo scorso 30 settembre e ne ha previsto la scadenza, con relativo rimborso del nominale sottoscritto, per il 31 marzo 2025. Anche qui si tratterà della 3° tranche, mentre l’ammontare offerto sarà di 1,5 miliardi di €. Oggi il BOT scambia a 98,774 sul mercato secondario, per un rendimento effettivo netto a scadenza del 2,6%.
Ovviamente per rendimenti effettivi a scadenza delle due nuove tranche dovremo attendere l’esito finale dell’asta di martedì 29. Al termine delle procedure, infatti, l’emittente comunicherà i prezzi ufficiali di aggiudicazione dei rispettivi titoli.
Comprare BOT per parcheggiare la liquidità oggi e ritirarla a inizio primavera?
Il taglio minimo di sottoscrizione resta sempre di mille euro, così come non cambia il metodo di collocamento tra i risparmiatori: l’asta competitiva. Il loro calendario di sottoscrizione, infine, prevede i seguenti termini:
- lunedì 28 ottobre c’è quello per la prenotazione da parte del pubblico interessato a partecipare alle aste;
- martedì 29, alle 11.00, c’è il termine per la presentazione delle domande in aste. Alle procedure possono partecipare gli “Specialisti in titoli di Stato” e gli “Aspiranti Specialisti”, così come indicati dai relativi Decreti;
- mercoledì 30, alle 15.30, c’è il termine per il collocamento supplementare;
- giovedì 31 sarà infine la data di regolamento dei nuovi titoli sottoscritti.
Il tempo totale e residuo dell’investimento, l’elevata liquidità dei titoli e la garanzia dello Stato italiano sul capitale investito fanno del BOT uno strumento a rischio molto basso. Non a caso, infatti, la letteratura finanziaria li inserisce tra gli strumenti di liquidità al pari di c/c e conti deposito, per fare degli esempi.
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Ora, a chi potrebbe interessare una simile obbligazione priva di cedola? Secondo gli esperti, a chi cerca un porto sicuro per parcheggiare la propria liquidità a breve termine anziché tenerla ferma e infruttifera.
Un’ultima considerazione da fare, infine, riguarda le spese come il dossier titoli e/o le commissioni bancarie. Sarebbe opportuno, infatti, che il guadagno derivante dal capitale da destinare al BOT (e quindi l’importo ivi destinato) fosse almeno in grado di ripagare le spese vive bancarie e fiscali.
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