Reddito di Cittadinanza: per l’ISEE 2021 vengono richieste le giacenze medie del 2019. Tuttavia, rischia il penale chi non comunica quelle riferite al 2020 in caso di superamento delle soglie indicate per il patrimonio mobiliare.
Ci sono una serie di obblighi che chi prende il Reddito di Cittadinanza deve rispettare se non vuole perdere il diritto al beneficio (con l’obbligo tra l’altro di dover restituire quanto percepito).
Tra questi, vi è quello di comunicare eventuali - e significative - variazioni del patrimonio mobiliare entro il 31 gennaio di ogni anno. E per chi non lo fa ci sono delle sanzioni molto severe, in quanto - come anticipato - scatta la decadenza del Reddito di Cittadinanza e l’impossibilità di fare una nuova domanda per i successivi 18 mesi (o 6 mesi per i nuclei familiari in cui ci sono minori o disabili gravi). E si rischia anche il penale.
Non tutti i beneficiari, comunque, hanno l’obbligo di dover comunicare una variazione del patrimonio immobiliare; questa, infatti, va comunicata solo qualora si superi la soglia massima indicata dalla normativa, ovvero in caso di perdita dei requisiti.
Vista l’importanza del tema, e considerando anche che il termine per il 2021 è ormai passato, vediamo cosa rischiano coloro che entro il 31 gennaio scorso non hanno comunicato una variazione sensibile del patrimonio mobiliare.
Reddito di Cittadinanza e patrimonio mobiliare: le soglie
Come prima cosa va detto che il patrimonio mobiliare è costituito dalle componenti indicate nell’articolo 5, comma 4, del DPCM 159/2013 (regolamento ISEE). Nel dettaglio, si tratta delle seguenti voci:
- depositi e conti correnti bancari e postali (per i quali si guarda alla giacenza media);
- titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati;
- azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio (O.I.C.R.) italiani o esteri;
- partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati;
- partecipazioni azionarie in società non quotate in mercati regolamentati e partecipazioni in società non azionarie;
- masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o beni non relativi l’impresa, affidate in gestione ad un soggetto abilitato ai sensi del decreto legislativo 23 luglio 1996, n. 415;
- altri strumenti e rapporti finanziari;
- il valore del patrimonio netto per le imprese individuali in contabilità ordinaria, ovvero il valore delle rimanenze finali e del costo dei beni ammortizzabili per le imprese individuali in contabilità semplificata.
Ebbene, per beneficiare del Reddito di Cittadinanza il patrimonio mobiliare, comprensivo di tutte le suddette voci, deve essere inferiore alla soglia di 6.000,00 euro, la quale aumenta di 2.000,00 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000,00 euro. Questo limite è ulteriormente incrementato di 1.000,00 euro per ogni figlio successivo al secondo, e di ulteriori 5.000,00 euro per ogni componente con disabilità.
Reddito di Cittadinanza: quando comunicare le variazioni del patrimonio mobiliare
Nell’ISEE viene preso in considerazione il patrimonio mobiliare risalente a due anni prima. Per l’ISEE 2021, ad esempio, vengono richieste le giacenze medie riferite al 2019.
Potrebbe succedere, però, che nel 2020 il patrimonio mobiliare sia risultato superiore allo soglie previste dalla normativa. E dal momento che queste non sono indicate nella DSU, spetta al beneficiario del Reddito di Cittadinanza darne tempestiva comunicazione all’INPS.
Nel dettaglio, la regola vuole che deve essere comunicata entro il 31 gennaio, relativamente all’anno precedente, ove non già compresa nella DSU, ogni variazione del patrimonio immobiliare che comporti la perdita dei requisiti.
Quindi, qualora la somma delle giacenze medie dei conti correnti di cui i componenti del nucleo familiare sono titolari dovesse essere superiore alla soglia di 6.000,00€ (aumentata a seconda della composizione del nucleo), allora bisognerà darne comunicazione all’INPS utilizzando il modello SR-181 (COM-ESTESO).
Reddito di Cittadinanza: cosa rischia chi non comunica la variazione del patrimonio mobiliare
“L’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio entro i termini di cui all’articolo 3, commi8, ultimo periodo, 9 e 11, è punita con la reclusione da uno a tre anni”.
L’articolo 7, comma 2, riassume perfettamente cosa rischia colui che entro il termine previsto - in questo caso il 31 gennaio 2021 - non comunica il superamento, avvenuto nel 2020, delle soglie previste per il reddito patrimoniale.
Oltre ad essere punibili per il reato commesso e di perdere il Reddito di Cittadinanza, si rischia anche di dover restituire quanto percepito successivamente al superamento delle soglie. Inoltre, alla decadenza del Reddito di Cittadinanza si aggiunge la sanzione accessoria secondo cui non si può presentare domanda per i successivi 18 mesi (ridotti a sei per i nuclei familiari con minori o disabili).
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