Reddito di Cittadinanza: ecco l’incentivo per l’autoimprenditorialità. Penalizzati i beneficiari di lungo periodo (ancora una volta).
Chi prende il Reddito di Cittadinanza da più di un anno è stato, ancora una volta, penalizzato.
Come noto il Reddito di Cittadinanza è stato introdotto circa due anni fa, ma con gravi mancanze. Inizialmente, vista la fretta di riconoscere il beneficio economico, questa misura è partita con delle lacune. Intanto la mancanza di una procedura per la presa in carico dei beneficiari da parte dei centri per l’impiego, partita con circa sei mesi di ritardo. E ancora: decreti attuativi mancanti, con il Reddito di Cittadinanza che ha impiegato mesi per entrare a regime (e non lo è ancora del tutto).
Queste mancanze hanno penalizzato coloro che sono stati tra i primi a farne domanda, i quali oggi sono già al secondo periodo di fruizione con tutte le conseguenze del caso. Ad esempio, oggi questi devono accettare già la prima offerta di lavoro congrua per poter continuare a percepire la misura, e tra l’altro questa può arrivare da ogni parte d’Italia.
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L’ultimo esempio del perché chi ha fatto domanda del Reddito di Cittadinanza da più di un anno è stato svantaggiato lo abbiamo avuto ieri, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento che riconosce la possibilità di godere dell’anticipo del sostegno economico nel caso in cui si voglia avviare un’attività di lavoro autonomo.
Anticipo Reddito di Cittadinanza, finalmente il decreto: ma penalizzati molti beneficiari
Molti di quelli che lo scorso anno hanno presentato domanda del Reddito di Cittadinanza lo hanno fatto anche in virtù della possibilità di richiedere un anticipo del sostegno, una sorta di bonus per l’avvio di un’attività imprenditoriale.
Peccato però che questi non ne abbiano potuto fare richiesta. L’anticipo del Reddito di Cittadinanza per l’autoimprenditorialità era infatti solamente previsto dalla legge istitutiva, la quale però ne rimandava l’attuazione a un futuro decreto attuativo.
Ebbene, il suddetto decreto è arrivato ma è stato pubblicato solo ieri in Gazzetta ufficiale, con due anni di ritardo. Questo riprende pari passo quanto previsto dall’articolo 8 del decreto 4/2019 (poi convertito dalla legge 26/2019), stabilendo che ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza che avviano un’attività lavorativa autonoma o d’impresa individuale è riconosciuto in un’unica soluzione un beneficio addizionale (che si aggiunge quindi a quanto erogato mensilmente) pari a 6 mensilità del RdC percepito, nei limiti di 780 euro mensili. Chi prende un RdC di 500 euro, quindi, avrà un bonus di 3.000 euro da spendere per la propria attività.
Ma c’è un però: il decreto attuativo, così come previsto dalla legge, limita questa possibilità a coloro che sono nei primi 12 mesi di fruizione del Reddito di Cittadinanza.
Insomma, al massimo possono goderne coloro che ne hanno fatto richiesta ad aprile 2020: a tutti gli altri questa possibilità è preclusa. Una vera e propria penalizzazione sulla quale sarebbe stato corretto intervenire, prevedendo ad esempio una salvaguardia per coloro che percepiscono la misura ormai da più di un anno, i quali non hanno potuto godere dell’incentivo per l’autoimprenditorialità per colpe non proprie.
L’ultima di una lunga serie di penalizzazioni per chi prende il RdC da più di un anno
Lo diciamo da tempo: i primi beneficiari del Reddito di Cittadinanza sono stati penalizzati in diverse occasioni. Ad esempio: la normativa prevede che entro 30 giorni dalla firma del Patto per il Lavoro a questi debba essere riconosciuto il cosiddetto assegno di ricollocazione, strumento che consente di prendere parte a un percorso di ricerca intensiva del lavoro con il supporto di centri per l’impiego e agenzie private.
Anche in questo caso, però, il decreto attuativo che istituisce le regole per l’Adr Rdc è stato approvato in ritardo, tra l’altro poco prima dello scoppio della pandemia che ne ha successivamente rallentato le procedure.
Per non parlare poi dell’inserimento dei navigator nei centri per l’impiego, avvenuto a settembre 2019, sei mesi dopo il primo pagamento del sostegno. I primi beneficiari, quindi, hanno potuto godere del supporto di questi professionisti almeno sei mesi dopo dal pagamento della prima mensilità e anche in questo caso c’è stato poi lo scoppio della pandemia a rallentare il processo di ricollocazione.
Eppure oggi per chi ha già fatto il rinnovo del Reddito di Cittadinanza c’è l’obbligo di accettare la prima offerta congrua presentata, la quale può arrivare da qualsiasi parte d’Italia, pena la decadenza della misura.
Inizialmente quest’obbligo era molto meno severo (nei primi 12 mesi, infatti, si potevano rifiutare anche due delle tre offerte congrue presentate prima di perdere il diritto al RdC), ma come abbiamo visto non è stato possibile fruire del servizio di ricollocazione a regime visti i ritardi dell’amministrazione.
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