Reddito di cittadinanza: chi ha perso il lavoro a causa del Covid (e non solo) potrebbe avere diritto a un aumento. Ecco perché e come scoprirlo.
Il reddito di cittadinanza potrebbe essere più alto nel 2022, precisamente a partire dalla ricarica di febbraio. Nulla di nuovo rispetto al passato: semplicemente con l’arrivo del nuovo anno e la necessità di rinnovare l’ISEE per non incorrere nella sospensione del reddito di cittadinanza, scatta un ricalcolo dell’importo della ricarica mensile che a seconda dei casi può portare a un incremento o a una riduzione.
Qui ci concentreremo su quando l’importo del reddito di cittadinanza aumenta nel 2022 e per chi, facendo chiarezza su quali possono essere le situazioni che comportano una variazione positiva rispetto a quanto erogato in questi mesi.
Alla luce anche del fatto che da marzo 2022 verrà introdotto il nuovo assegno unico con il quale ci sarà una doppia ricarica con un vantaggio economico non indifferente.
Reddito di cittadinanza: per chi aumenta nel 2022
Come abbiamo già avuto modo di spiegare, chi prende il reddito di cittadinanza deve richiedere l’ISEE 2022 entro il 31 gennaio prossimo. Diversamente la mensilità di febbraio verrà sospesa fino a quando non ci sarà un ISEE in corso di validità.
Il rilascio di un nuovo ISEE, però, comporterà anche un ricalcolo del beneficio, in quanto l’INPS effettuerà una nuova valutazione in base ai redditi indicati nella DSU. Nel dettaglio, mentre il reddito di cittadinanza attuale viene riconosciuto in base ai redditi del 2019, più quelli percepiti nel periodo corrente, il prossimo anno si guarderà ai redditi del 2020.
Reddito di cittadinanza: l’importanza del reddito familiare nel calcolo
Nel dettaglio, l’importo del reddito di cittadinanza equivale a un’integrazione del reddito familiare tale da permettere il raggiungimento della soglia minima di sostentamento, pari a 6.000,00€ per la persona sola da moltiplicare per il parametro di scala di equivalenza.
Nel dettaglio, il reddito familiare è “determinato ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013 al netto dei trattamenti assistenziali in esso contenuti e inclusivo del valore annuo dei trattamenti assistenziali in corso di godimento da parte dei componenti del nucleo familiare, fatta eccezione per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi”, dove per trattamenti assistenziali non si tiene conto delle “erogazioni riferite al pagamento di arretrati, le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi e le esenzioni e agevolazioni per il pagamento dei tributi, le erogazioni a fronte di rendicontazione di spese sostenute [bonus nido, ndr.], ovvero le erogazioni in forma di buoni servizio o altri titoli che svolgono la funzione di sostituzione di servizi”.
Ai fini del calcolo dell’integrazione, però, si tiene conto anche dei redditi da attività lavorativa non indicati nell’ISEE, i quali impattano sull’importo del reddito di cittadinanza nella misura dell’80%.
Reddito di cittadinanza: come capire se aumenta nel 2022
Visto quanto appena detto, dunque, è già possibile farsi un’idea di quanto spetta di reddito di cittadinanza nel 2022. Semmai non dovessero esserci stati cambiamenti tra il 2019 e il 2020, ad esempio, sarebbe ovvio non aspettarsi delle variazioni significative tra il reddito di cittadinanza erogato nel 2021 e quello nel 2022.
Il discorso cambia, invece, in caso di peggioramento della situazione economica nel 2020. Pensiamo, ad esempio, a chi nel 2019 ha lavorato e nel 2020 no, situazione decisamente possibile visto quanto successo con lo scoppio della pandemia.
Chi ha perso il lavoro a causa del Covid - e non solo - ha quindi ampie possibilità di vedersi riconoscere un reddito di cittadinanza d’importo maggiore.
Nel complesso, tutti coloro che nel 2020 hanno subito un peggioramento della condizione economica - si pensi ad esempio a chi nel 2019 ha percepito la NASpI e nel 2020 no - avranno diritto a un aumento dell’importo della ricarica mensile.
Reddito di cittadinanza: come scoprire se aumenta dall’ISEE
Una volta ottenuto il nuovo ISEE sarà più semplice capire se l’importo del reddito di cittadinanza aumenta nel 2022. Attenzione però, non dovete guardare al valore finale dell’indicatore, il quale comunque deve essere sotto i 9.360,00€ pena la decadenza della misura.
L’importo del reddito di cittadinanza, infatti, viene calcolato in base al valore dell’ISR, l’indicatore della situazione reddituale, il quale rappresenta la “somma tra reddito complessivo (RC), i proventi agrari (PAG), il rendimento del patrimonio mobiliare (RPM) e le detrazioni del canone annuo di locazione (DC)”. Per intenderci, non si guarda al patrimonio: una variazione nei saldi e giacenze, quindi, può portare a un incremento dell’ISEE (e quindi anche alla decadenza del reddito di cittadinanza), ma non a una rivalutazione dell’importo.
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