La fusione FCA-Renault non ci sarà: l’italoamericana ha ritirato l’offerta. I motivi
La fusione FCA-Renault non ci sarà.
La casa automobilistica italoamericana ha sorpreso il mercato intero ritirando con effetto immediato l’offerta di merger al 50 e 50 avanzata sul finire di maggio.
Le azioni FCA e il titolo Renault hanno registrato oscillazioni evidenti nel corso dell’ultima settimana. L’ipotesi di fusione ha sin da subito incontrato il parere favorevole dei francesi che hanno iniziato a studiare il dossier.
Anche il Governo parigino si è espresso sulla questione e ha richiesto diverse garanzie per dare l’ok all’operazione. Poi, però, qualcosa si è rotto e poco dopo la mezzanotte FCA ha ritirato l’offerta di fusione con Renault. Quali sono stati i motivi di questa scelta e perché Fiat ha fatto marci indietro all’improvviso?
Renault: FCA ritira offerta di fusione. Ma perché?
Non sono state delle semplici indiscrezioni di stampa a rendere nota la mancata fusione tra FCA e Renault. A confermare la vicenda è stata la stessa Fiat Chrysler Automobiles che ha cercato di chiarire i motivi della scelta tramite un comunicato stampa pubblicato poco dopo la mezzanotte.
“Il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles N.V. (“FCA”) (NYSE: FCAU / MTA: FCA) riunitosi questa sera sotto la presidenza di John Elkann ha deciso di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault”.
Perché dunque l’italoamericana ha fatto un passo indietro e come mai è accaduto tutto così velocemente? Secondo la maggior parte del mercato, la fusione tra FCA e Renault è stata messa all’angolo dalle continue ingerenze del Governo francese.
“FCA continua ad essere fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti. È tuttavia divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo”.
Eppure, stando a quanto riportato da Repubblica, a contribuire al fallimento dei colloqui sarebbe stato anche l’atteggiamento ostile di Nissan, che qualche giorno fa si è detta pronta a rivedere in toto la sua alleanza con Renault in caso di fusione con FCA.
Come siamo arrivati fin qui
Lo scorso 27 maggio FCA ha proposto a Renault una fusione alla pari. La notizia ha avuto un impatto dirompente sui due titoli che hanno subito prezzato l’idea di dar vita a un gigante del comparto automobilistico.
I francesi hanno iniziato a studiare il dossier e martedì 4 giugno si sono riuniti in sede di Consiglio di amministrazione. La risposta tanto attesa non è arrivata e il Cda ha rinviato tutto a ieri, mercoledì 5 giugno. Neanche in questo caso però Renault ha saputo dare certezze a FCA che ha così deciso di fare un passo indietro.
Il Consiglio, ha riportato la casa francese:
“non è stato in grado di prendere una decisione a causa della richiesta manifestata dai rappresentanti dello Stato di posticipare il voto”.
Secondo alcune fonti a conoscenza della materia riportate dalla Cnbc, soltanto tre ore prima del comunicato le due società si stavano preparando a rilasciare una dichiarazione congiunta relativa al buon andamento dei colloqui, da portare avanti dopo aver ricevuto l’approvazione dal consiglio di amministrazione della francese.
Il ritiro della proposta di fusione di FCA su Renault è dunque giunto come un fulmine a ciel sereno. Le azioni di entrambe le società sono finite inevitabilmente sotto la lente nella penultima seduta della settimana.
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