In una lettera al Corriere, Matteo Renzi ha lanciato la sua proposta per dare ulteriore fondi per il cuneo fiscale senza aumentare l’Iva: tagliare la spesa per beni e servizi e rimodulare il debito allungando la scadenza.
La nota di aggiornamento al Def è stata spedita a Bruxelles ma nella maggioranza giallorossa c’è ancora fibrillazione. Nonostante l’intesa che è stata raggiunta nell’ultimo Consiglio dei Ministri, Italia Viva continua a chiedere una manovra più coraggiosa.
Al centro della discussione ci sono sempre le clausole di salvaguardia che devono essere sterilizzate per un costo totale di 23,1 miliardi: il governo alla fine ha deciso di non aumentare l’Iva, diminuendo però il budget per il 2020 destinato al taglio del cuneo fiscale.
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Una scelta che non è piaciuta molto a Matteo Renzi, che con una lettere al Corriere ha messo sul tavolo due provvedimenti che secondo lui potrebbero consentire di recuperare risorse da destinare al taglio delle tasse per lavoratori e imprese.
Per prima cosa Renzi propone una sforbiciata da 15 miliardi alla spesa per i beni e servizi, riportandola al livello di quando era lui premier, mentre altre soldi potrebbero essere recuperati rimodulando il debito allungando la sua scadenza.
Legge di Bilancio: le proposte di Renzi
È ancora lunga la strada per l’approvazione della legge di Bilancio 2020, ma nella nota di aggiornamento al Def approvato dal CdM il governo ha messo nero su bianco la sua intenzione di sterilizzare in toto le clausole di salvaguardia pendenti.
Una decisione che non era così scontata, visto che parte dell’esecutivo era disposto a un aumento parziale dell’Iva su alcuni prodotti per mettere in cassa risorse fondamentali per il taglio del cuneo fiscale.
Una ipotesi questa che ha provocato un’alzata di scudi da parte del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva, contrari a qualsiasi aumento dell’Iva per non prestare il fianco agli attacchi strumentali da parte di Matteo Salvini.
Il compromesso raggiunto è stato quindi quello di una sterilizzazione totale delle clausole di salvaguardia stanziando però meno risorse per il taglio del cuneo fiscale, al quale nel 2020 saranno destinati 2,7 miliardi invece degli oltre 5 miliardi previsti.
Una soluzione questa che non ha soddisfatto pienamente Matteo Renzi, convinto che il governo debba aumentare nella manovra le risorse a disposizione per la diminuzione delle tasse per lavoratori e imprese.
Dove trovare però questi soldi che al momento in cassa non ci sono? Per l’ex premier i giallorossi potrebbero muoversi su due direzioni che consentirebbero di raggranellare i fondi necessari per imbastire una legge di Bilancio più coraggiosa.
Per prima cosa Renzi propone che la spesa per beni e servizi ritorni a essere di 135 miliardi come quando c’era lui a Palazzo Chigi, mentre al momento lo Stato spende per questa voce 150 miliardi.
“Se tornassimo a spendere per beni e servizi quello che spendevamo con il nostro governo - sottolinea il leader di Italia Viva - avremmo magicamente servita sul piatto una cifra per il cuneo fiscale degna di questo nome. Non gli spiccioli proposti quest’anno”.
Altra proposta è quella della rimodulazione del debito, allungando la scadenza “spendendo meno e mettendo in sicurezza il Paese per un paio di decenni”, solo così conclude Renzi sarà possibile “abbassare davvero le tasse”.
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