Nel pacchetto di riforme per la Pubblica Amministrazione un consistente gruppo di misure riguardano la sanità italiana e la sua semplificazione.
Con l’approvazione del Decreto Legge e del Disegno di Legge Delega per la riforma della PA, approvato lo scorso 14 Giugno dal Consiglio dei Ministri, cambiano anche molte delle regole attualmente in vigore nella sanità pubblica. Il cosiddetto “pacchetto salute” prevede, infatti, numerosi cambiamenti che vanno dalla semplificazione delle ricette, alle facilitazioni per l’apertura di nuove strutture sanitarie, fino all’introduzione di criteri meritocratici nella sanità pubblica.
Ricette mediche
Per quanto riguarda le ricette mediche prescritte ai malati cronici che in Italia costituiscono il 24% degli assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale, e sono più di 14 milioni, si allunga il periodo di validità che passa dagli attuali 60 giorni a 180 giorni. Ciò implica uno snellimento delle procedure necessarie per ottenere i farmaci: i pazienti potranno, infatti, recarsi dal medico di famiglia per ottenere le loro prescrizioni, una volta ogni 6 mesi. Aumenta anche il numero massimo di confezioni prescrivibili dal medico che arrivano a un massimo di 6, sempre al fine di ridurre i tempi di attesa dal medico curante.
Strutture sanitarie
Il pacchetto salute prevede anche una semplificazione delle procedure necessarie per il rilascio delle autorizzazioni utili all’avvio di strutture sanitarie private. In questo caso lo snellimento dell’iter burocratico avviene attraverso l’eliminazione del parere regionale che, fino ad oggi, era necessario per verificare la compatibilità della struttura stessa con l’effettivo fabbisogno sanitario regionale.
Assicurazione dei medici
Il provvedimento prevede anche l’istituzione, dal prossimo 14 Agosto, dell’obbligo di assicurazione per i medici; obbligo che, tuttavia, non si applica nel caso in cui il professionista dipenda dal Servizio Sanitario Nazionale. È stata prevista anche l’istituzione di un fondo finalizzato a supportare i medici nel pagamento dei premi assicurati, soprattutto qualora questi ultimi siano particolarmente elevati, un caso tutt’altro che infrequente, visto l’elevato rischio che l’attività medica, specie in campo chirurgico, può potenzialmente implicare.
Nomine dei Dirigenti
Per quanto riguarda i direttori generali, il disegno di Legge Delega, collegato al Decreto sulla PA, prevede che venga introdotta una selezione a livello nazionale. Tale selezione consentirà l’iscrizione a uno speciale elenco tenuto dal Ministero della Salute e aggiornato ogni due anni, quindi, la nomina in ruolo. Potranno accedere a un ruolo dirigenziale solo coloro i quali dimostreranno di possedere titoli specifici, come un corso universitario di formazione in gestione sanitaria.
Per i direttori generali delle Asl, i primari ospedalieri e i direttori sanitari delle Asl, la conferma in ruolo, o l’eventuale decadenza da esso, sarà strettamente correlata al raggiungimento di obiettivi di gestione e al rispetto delle leggi di settore e degli specifici regolamenti e dei principi di buon andamento e imparzialità.
Verranno, infine, istituiti degli elenchi regionali per i direttori amministrativi e i direttori sanitari che, in caso di decadenza, non potranno essere nominati nuovamente.
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