Le ultime dichiarazioni dell’Agenzia dell’Unione Europea per la sicurezza aerea documentano i rischi per chi prende un volo in tempi di guerra.
La guerra in Ucraina sta investendo anche l’Europa, è un dato di fatto, ma non si parla solo della sfida dell’accoglienza ai rifugiati, delle catastrofiche conseguenze della crisi energetica e dei nuovi equilibri politici che il conflitto sta contribuendo a ridisegnare nell’Unione.
L’attacco bellico ai danni dell’Ucraina tocca anche lo spazio aereo di una vasta area del continente europeo, o meglio, i mezzi e le strategie impiegate dei russi stanno danneggiando indirettamente la sicurezza dei voli di linea nei cieli.
L’influenza è quindi indiretta ma concreta, tanto da spingere l’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea, Easa , a rendicontare la difficile situazione nel «bollettino 2022-02 per la sicurezza». Il report emesso mette in allerta le autorità competenti rispetto a possibili malfunzionamenti ai sistemi di navigazione satellitare dei velivoli.
L’oggetto della comunicazione stessa è «interruzione del sistema globale di navigazione satellitare che porta al deterioramento dei sistemi di navigazione/sorveglianza aerea». Quest’informazione però non è sufficiente per capire la portata reale del fenomeno; è bene chiedersi dove tutto ciò stia accadendo, quali siano le conseguenze per piloti e passeggeri e soprattutto cosa sia necessario fare per proteggersi adeguatamente.
Problemi GNSS: le aree interessate secondo l’Easa
Costituita nel 2002, l’Easa ha il compito di garantire la sicurezza e la protezione dell’ambiente nel settore dell’aviazione civile in Europa operando nei 27 paesi dell’UE ai quali si aggiungono anche Islanda, Liechtenstein, Svizzera e Norvegia.
Con l’obiettivo di promuovere norme di sicurezza europee e mondiali, l’Easa comprende bene la centralità del Global navigation satellite system (GNSS). Questo strumento è infatti fondamentale per la navigazione, che sia esse aerea, su strada o marittima.
Il sistema satellitare globale di navigazione (geo-radiolocalizzazione) si affida a reti di satelliti in grado di tracciare ed evidenziare rotta e condizioni del percorso. Ora come ora però questo delicato processo presenta degli ostacoli.
L’Easa si è quindi occupata di mappare gli episodi di malfunzionamento e delineare la zona interessata.
Per il momento, l’ente circoscrive il fenomeno a quattro macro aree:
- lo spazio compresa tra Kaliningrad (città della Russia) e il Mar Baltico;
- la zona della Finlandia orientale al confine con la Russia;
- lo spazio del Mar Nero;
- l’area del Mediterraneo dell’Est (Cipro, Turchia, Libano, Siria, Israele e Iraq settentrionale).
Notevoli problemi sono stati rilevati anche negli Stati confinanti con l’Ucraina quali Polonia e Lituania.
Interferenze russe: conseguenze concrete per i voli di linea
In linea con la segnalazione dell’Easa c’è anche l’Ifalpa, la federazione internazionale dei piloti, che si fa portavoce delle condizioni in cui i comandanti si trovano a operare quotidianamente.
Diversi sono infatti i problemi segnalati dalle compagnie di volo. Le interferenze in questione non solo creano disturbi durante le comunicazioni radio tra la torre di controllo e il velivolo, ma rendono complesse quasi tutte le fasi di volo ovvero le manovre di decollo, crociera e discesa. Sempre l’Easa ha fatto sapere che:
“Non è possibile prevedere gli effetti sugli aerei di eventuali interruzioni del funzionamento del Gnss, ma potrebbero verificarsi difficoltà anche nel seguire o nell’approcciare la pista di atterraggio”.
Il timore è che gli errori nel segnale inviato ai ricevitori GPS comporti coordinate imprecise o sbagliate ma anche falsi allarmi d’impatto con relative manovre risolutive del tutto non necessarie.
Questi ostacoli al sistema satellitare, secondo l’Easa, includono quindi generali difficoltà nel «fare il punto geografico», ovvero capire con esattezza dove ci si trovi. In certi casi il pilota automatico era talmente inaffidabile che i velivoli hanno dovuto reimpostare la rotta senza poter contare sulla regolazione della quota in base ai rilievi del territorio.
Cause possibili e precauzioni da prendere alla svelta
Le domande da porsi a questo punto sono due e riguardano l’origine di questa serie di malfunzionamenti e le procedure da attivare per salvaguardare le persone a bordo.
Abbiamo infatti detto che il fenomeno è connesso alla guerra e in particolar modo all’offensiva russa, la localizzazione degli eventi lo conferma. Nel bollettino poi sono citati esplicitamente due ipotetiche cause:
- il «jamming», ovvero l’azione di bloccare direttamente il sistema di navigazione satellitare;
- lo «spoofing», che identifica azioni di cyber-attacchi delle Russia capaci di alterare il funzionamento dei sistemi inviando informazioni contraffatte.
Quest’ultima eventualità si inserirebbe nell’ampio quadro della cyber war tra Russia e Ucraina che in questo contesto specifico potrebbe indurre i piloti a credere di essere dove non sono.
Al momento nessuna di queste ipotesi è verificata con totale certezza, ma il rischio permane anche al di là delle origini del problema.
Le raccomandazioni dell’Easa sono quindi quella di «tarare» di frequente le strumentazioni e di controllare il funzionamento delle strumentazioni satellitari. Mentre, a lungo termine, il consiglio di alcuni esperti, sarebbe quello di rendere inattaccabili le comunicazioni così come già avviene in Cina. I cinesi, riporta anche il Sussidiario.net, hanno sviluppato più di altri Stati strumentazioni quantistiche efficienti e non decriptabili. Se in tempi di guerra chi ha il controllo dei cieli porta con sé un vantaggio competitivo cruciale, difendersi dall’ingerenza esterna è probabilmente un imperativo da concretizzare a stretto giro.
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