Salvini, bluff sul coprifuoco: canta vittoria ma la revisione era già prevista

Alessandro Cipolla

28/04/2021

In Parlamento il Governo ha recepito l’impegno a rivedere entro maggio la norma sul coprifuoco, ma un tagliando a metà mese era stato deciso dalla cabina di regia: Salvini esulta per una norma già prevista ma non vota l’Odg di Fratelli d’Italia per abolire subito la misura.

Salvini, bluff sul coprifuoco: canta vittoria ma la revisione era già prevista

Situazione kafkiana all’interno della maggioranza sul tema del coprifuoco. Se non fosse per la delicatezza della misura e per la situazione di emergenza in cui versa da oltre un anno il Paese, si sarebbe potuto commentare con il sorriso sulla bocca quello che è successo nella giornata di ieri in Parlamento.

Invece, come se ce ne fosse stato bisogno, il teatrino andato in scena in Parlamento sul coprifuoco è stato la riprova di come ormai le necessità di propaganda politica da social abbiano preso il sopravvento sul mostrare almeno un briciolo di onestà intellettuale.

Galvanizzato dagli ultimi sondaggi che vedono la Lega in ripresa da quando è aumentato il livello dello scontro politico, Matteo Salvini provocando anche un rallentamento dei lavori in Aula ha ottenuto che il Governo recepisse l’impegno di rivedere entro maggio il coprifuoco.

Peccato però che questa sorta di tagliando alla misura in vigore dallo scorso autunno fosse già stato concordato dalla maggioranza in sede di cabina di regia, per un check a metà maggio dove si deciderà in base all’andamento della curva epidemiologica.

Quando però è arrivato il momento del “trappolone” posto da Giorgia Meloni, sull’Odg di Fratelli d’Italia che chiedeva lo slittamento alle ore 24 o l’abolizione del coprifuoco i leghisti, così come i colleghi di Forza Italia, hanno preferito non prendere parte alla votazione.

Salvini e la “vittoria” sul coprifuoco

Il bello, o il triste a seconda dei punti di vista, dell’attuale politica è che i leader possono dire tutto e il contrario di tutto senza curarsi minimamente di mantenere un livello di oggettività auspicabile da chi ha in mano il destino del Paese.

Così Matteo Salvini ha esultato per quella che sarebbe stata una sua vittoria “sto al governo per incidere, lavoro per cancellare il coprifuoco”, con Giorgia Meloni che anche si è appesa subito al petto la medaglia “grazie a Fratelli d’Italia, il governo si impegna a rivedere la misura del coprifuoco a maggio”.

A riportare tutti sul pianeta Terra ci ha pensato il ministro pentastellato Stefano Patuanellinon è una vittoria di nessuno, il tagliando era già stato deciso”. Parole però subito inghiottite dalla grancassa mediatica da parte delle oliate macchine social di Salvini e Meloni.

Dopo la giornata di ieri, nulla cambierà per i cittadini: a metà maggio se la situazione sanitaria migliorerà allora ci potrebbe essere uno slittamento dell’orario di inizio del coprifuoco, difficile ipotizzare subito un’abolizione, altrimenti si continuerà con il tutti a casa alle 22. Una strategia questa già concordata dalla maggioranza al momento di licenziare l’ultimo decreto.

Quel che invece appare lampante è una maggioranza sempre più in balia dei capricci di Matteo Salvini che, in barba alla delicata situazione in cui si trova il Paese, sembrerebbe essere sempre più deciso a recitare il ruolo del bastian contrario all’interno del Governo, senza però pensare neanche lontanamente a mollare le cadreghe.

Vedendo lo scenario attuale, chissà ora cosa penserà Sergio Mattarella che a inizio febbraio auspicò un “governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica”. Quando si avvicinerà la campagna elettorale per le amministrative e a luglio scatterà il semestre bianco, per Mario Draghi tenere a bada i tanti galletti che popolano il suo pollaio non sarà affatto facile.

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