Scuola, da Bianchi un Patto per l’Istruzione: si riparte il 1° settembre

Teresa Maddonni

17/03/2021

Scuola: il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha incontrato ieri i sindacati discutendo del Patto per l’Istruzione. Centrale la ripresa dal 1° settembre, come anche il reclutamento degli insegnanti.

Scuola, da Bianchi un Patto per l’Istruzione: si riparte il 1° settembre

Scuola, dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi arriva un Patto per l’Istruzione presentato ai sindacati e l’elemento centrale è la ripresa dal 1° settembre del prossimo anno scolastico con al centro ovviamente il nodo delle cattedre vacanti con il concorso ordinario al palo.

Il ministro Bianchi ha parlato di scuola anche in audizione al Senato, sempre nella giornata di ieri. Al Senato il ministro Bianchi è stato ascoltato in merito alle misure per la scuola nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) dove ha mantenuto gran parte dell’impostazione prevista dalla ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Per Bianchi l’obiettivo primario in merito alla scuola resta quello di portare i più piccoli al più presto in presenza e lavorare per il prossimo anno scolastico, elemento centrale nel Patto per l’Istruzione. Questo arriva dopo il Patto per la PA firmato da Brunetta e Draghi con i sindacati la scorsa settimana.

Scuola e Patto per l’Istruzione: si riparte dal 1° settembre

La centralità della scuola passa per il Patto per l’Istruzione e la Formazione da stilare con i sindacati che il ministro Bianchi ha incontrato nella giornata di ieri.

Centrale la questione della ripresa del prossimo anno scolastico dal 1° settembre. Non è chiaro se con le lezioni in presenza dal momento che sono le Regioni a definire il calendario scolastico.

Durante l’incontro sulla scuola con i sindacati il ministro ha sostenuto, come si può leggere anche nel comunicato sul sito ufficiale del Miur, che il Patto avrà al centro l’avvio dell’anno scolastico 2021-2022 che dovrà essere ordinato ed efficiente. Ovviamente resta il nodo delle assunzioni degli insegnanti a partire da quella data.

Se il concorso straordinario porterà in cattedra 32mila precari che diventeranno di ruolo, essendosi concluso ormai da quasi un mese la procedura, diversa è la questione del concorso ordinario bandito ormai quasi un anno fa e che non riuscirà, qualora dovesse essere espletato, a immettere in ruolo i docenti dal 1° settembre 2021.

Si potrebbe presentare, come i sindacati hanno tuttavia proposto in più di un’occasione, la necessità di una procedura semplificata di assunzione per i precari della scuola. Il Patto che il ministro Bianchi ha proposto ai sindacati per la scuola si divide pertanto in quattro tavoli tematici che potrebbero concludersi dopo Pasqua:

  • gli assi portanti del sistema di istruzione;
  • reclutamento degli insegnanti e precariato;
  • emergenza, edilizia scolastica e spazi;
  • disparità fra i territori.

Ricordiamo che gli insegnanti dovrebbero essere interessati anche dal rinnovo contrattuale che porterebbe un bonus in busta paga di circa 90 euro lordi.

“Dopo la firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale, dobbiamo riflettere non solo su misure d’urgenza, ma anche su una visione di cambiamento della nostra scuola”.

Queste le parole di Bianchi ai sindacati:

“Abbiamo di fronte un obbligo: fare in modo che la scuola torni a essere il centro del Paese, un centro dinamico, un motore di sviluppo per uscire dalla pandemia, ma anche dalla stagnazione. Abbiamo di fronte un anno costituente, un anno in cui dobbiamo essere capaci di valorizzare al massimo la nostra scuola.”

La scuola del futuro per il ministro va costruita con l’aiuto di tutti e quindi è necessario, come si legge sul sito del Miur, mobilitare l’intero Paese.

Scuola: nessun prolungamento del calendario

E di scuola come abbiamo anticipato ieri il ministro Bianchi ha parlato anche in Parlamento e ha affrontato la questione del Pnrr.

Ha assicurato il titolare di viale Trastevere che non ci sarà nessun prolungamento del calendario scolastico fino a fine giugno e che il problema degli apprendimenti non si risolve in pochi giorni, negli ultimi 20 giorni di giugno.

Questo punto era tuttavia già assodato dopo la pubblicazione delle ordinanze sulla Maturità 2021 e sugli Esami di terza media.

Per Bianchi è necessario “riportare i più piccoli in presenza e soprattutto lavorare in vista del prossimo anno scolastico: dobbiamo andare a un innalzamento della qualità dell’offerta didattica complessiva, spero di avere risorse per interventi sostanziali per garantire un ponte in vista del prossimo anno scolastico.”

Il ministro Bianchi ha poi confermato di mantenere quanto previsto dalla ex ministra Azzolina sulla scuola nella bozza del Recovery Plan, prevedendo tuttavia delle modifiche per la fascia da 0 a 6 anni e per la distribuzione delle risorse che andrebbero rimodulate specie quelle destinate agli Istituti tecnici superiori e per la formazione degli insegnanti ritenute insufficienti.

Il ministro Bianchi ha comunque confermato, come Azzolina non ha mancato di ricordare sui suoi canali social, l’impostazione del Pnrr per la scuola apprezzato dalla Commissione UE.

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