Il Ministero della Salute ha deciso di cambiare di nuovo le regole per la messa in quarantena delle classi. E le ASL, in determinate circostanze, potranno anche chiudere le scuole.
Scuole chiuse, classi in quarantena: nuove regole comunicate dal Ministero della Salute a tutte le scuole italiane. L’arrivo della variante Omicron, che ricorda quello della Delta lo scorso anno, impone maggiore prudenza e per questo motivo si è deciso di rivedere le regole per la messa in quarantena delle classi in caso di alunni, o insegnanti, positivi al Covid.
La regola generale, modificata qualche settimana fa, è quella per cui l’intera classe deve passare in quarantena, con un ritorno alla didattica a distanza, nel caso di tre alunni positivi.
Tuttavia, alla luce delle ultime notizie riguardo alla nuova variante Covid, si è deciso di fare un passo indietro ritornando a criteri più severi per la messa in quarantena dell’intera classe. Nuove regole che renderanno più semplice e frequente il ritorno alla didattica a distanza.
Classi in quarantena, nuove regole per la didattica a distanza
Nella serata di lunedì 29 novembre, precisamente alle ore 22:00, il Ministero della Salute ha firmato una nuova circolare che rivede le regole per la quarantena “light” per gli studenti e per il personale scolastico.
Come anticipato, l’8 novembre scorso il Ministero della Salute ha deciso di essere meno “severo” riguardo ai criteri che portano alla chiusura dell’intera classe, decidendo di passare a una soglia di tre positivi. In questo numero sono compresi eventualmente anche dei professori contagiati.
Tuttavia, dopo poche settimane è stato fatto un passo indietro. Un ritorno al passato, con il ripristino delle vecchie regole che prevedevano la chiusura della classe e la conseguente riattivazione della DAD anche in caso di un solo alunno - o professore - positivo.
Nel caso in cui dovesse essere il docente positivo al Covid, quindi, a chiudere sarebbero tutte le classi dove questo insegna. Una regola che - alla luce del repentino aumento di contagi nelle scuole - di fatto non farà altro che incrementare il numero di studenti impegnati nella didattica a distanza.
La circolare sarà inviata già oggi alle scuole, con il testo che spiega il motivo di questo ritorno al passato. Nel dettaglio, l’aumento “rapido e generalizzato” del numero di nuovi casi d’infezione da SARS-CoV-2, anche in età scolare, ha portato a un incremento dell’incidenza settimanale, arrivata a 125 casi ogni 100.000 abitanti. Questo valore è molto lontano da quello considerato ottimale - limite di 50 casi ogni 100.000 abitanti - per un corretto tracciamento dei casi.
Ragione per cui il Ministero della Salute - in accordo con il Ministero dell’Istruzione - ritiene che sia “opportuno sospendere – provvisoriamente - il programma di sorveglianza con testing e di considerare la quarantena per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico”.
Un cambiamento che va in soccorso dei dirigenti scolastici, i quali si erano lamentati del protocollo light introdotto l’8 novembre scorso, in quanto il doppio tampone - nonché i tempi per il riscontro - ne hanno reso impossibile l’applicazione.
Cosa cambia per le classi chiuse e ritorno alla DAD
Il nuovo protocollo - che poi di fatto è il vecchio - impone che sia la ASL a intervenire tempestivamente mettendo la classe - o le classi - in quarantena una volta accertato il primo caso positivo. Nel caso in cui questa non dovesse intervenire per tempo vi è comunque la possibilità per il preside di disporre - “in via eccezionale e urgente” - la didattica a distanza per l’intero gruppo classe.
A tal proposito, ricordiamo che in caso di alunno positivo anche gli insegnanti dovranno rispettare l’obbligo di quarantena qualora nelle 48 ore precedenti al contagio hanno svolto lezione in presenza per 4 o più ore nella classe coinvolta.
Sarà comunque possibile per la ASL valutare se è il caso di adottare decisioni più severe. Questa, dopo aver verificato i contatti stretti dei soggetti positivi, può anche decidere di chiudere l’intera scuola qualora ritenga che ci siano i presupposti affinché questa si trasformi in un focolaio epidemico.
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