Utilizzo del pullback per entrare sulle poche soste dei migliori trend direzionali
Ci sono momenti in cui il mercato viene caratterizzato dalla presenza di un’eccessiva foga nell’attività di compravendita da parte degli operatori finanziari. In questi casi si parla di eccesso di volatilità. Tale eccesso a volte può essere sbilanciato dalla parte di una delle due forze contrapposte ogni giorno nella battaglia per il controllo del mercato stesso: Tori o Orsi. Entrare nella stessa direzione del trend principale, quando questo appare molto lanciato e piuttosto solido, può essere una buona idea. Tuttavia, quasi sempre, la soluzione migliore per uno swing trader è attendere un ritracciamento della quotazione.
La strategia del pullback trading si sposa bene con la necessità per lo swing trader di dover massimizzare a tutti i costi il rapporto rischio/beneficio. Nel lungo periodo accontentarsi troppo spesso di un risk/reward ratio di 1:2, o addirittura più basso, può diventare un problema, soprattutto quando bisognerà affrontare le inevitabili strisce negative che ogni trader (e qualsiasi metodo, anche quello statisticamente più affidabile) è costretto a sopportare nel corso della propria carriera. La strategia del pullback, quindi, appare una soluzione interessante.
Il grafico mostrato in alto ci mostra un rovinoso crollo dei prezzi sul tasso di cambio AUD/JPY, ovvero il dollaro australiano in rapporto allo yen giapponese. Il time frame daily riferito a questo cross evidenzia dapprima un gap di esaurimento proprio su una zona di resistenza chiave del mercato, poi un sell-off caratterizzato da ben 5 candele nere. Il pullback di 3-4 candele è l’occasione buona per entrare short con l’aspettativa di portare a casa un profitto importate, in caso di proseguimento del bearish trend. Ci sarà un nuovo crollo e il guadagno sarà almeno pari a 4 volte l’ammontare del rischio iniziale.
Alla prossima pillola!
Nicola D’Antuono
© RIPRODUZIONE RISERVATA