Smart working PA: novità in arrivo con il decreto Semplificazioni ancora in bozza e che punta a uno snellimento burocratico del Paese. Tra gli obiettivi anche la trasformazione tecnologica per supportare il lavoro agile nella Pubblica Amministrazione.
Smart working PA: arrivano delle novità con il nuovo decreto Semplificazioni che prevede una riforma del sistema burocratico italiano e anche la deroga al Codice degli appalti.
Una di queste novità riguarda proprio il lavoro agile, lo smart working nella Pubblica Amministrazione che già ha avuto ampio spazio nel decreto Cura Italia e nel dl Rilancio poi e che si avvia verso una sua più strutturale definizione.
La bozza del dl Semplificazioni, che contiene anche un articolo sullo smart working nella PA, è in fase di discussione presso Palazzo Chigi dove si sono riuniti i capi delegazione di maggioranza. L’intenzione è quella di approvarlo entro la prossima settimana.
Vediamo nel dettaglio quali sono le novità per lo smart working PA nel dl Semplificazioni.
Smart working PA: novità nel dl Semplificazioni
Lo smart working nella PA è stato disciplinato, come anche nel settore privato, dai decreti che si sono susseguiti in emergenza e ora delle novità con il decreto Semplificazioni che vuole procedere a una definizione più strutturata e semplificata appunto del lavoro agile.
Il decreto Rilancio ha ribadito quanto previsto dal dl Cura Italia sullo smart working nella Pubblica Amministrazione come modalità da adottare durante lo stato di emergenza quindi fino al 31 luglio 2020 e comunque non oltre il 31 dicembre 2020.
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La bozza del dl Semplificazioni si occupa dello smart working nella PA all’articolo 24 Semplificazione dei sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni CAPO II - Sviluppo dei sistemi informatici e dei servizi digitali della PA.
In particolare l’articolo stabilisce l’obbligo per la Pubblica Amministrazione di adeguare i sistemi informatici per favorire lo smart working. Recita pertanto:
“Obbligo per le P.A. di sviluppare i propri sistemi con modalità idonee a consentire l’accesso da remoto ai propri dipendenti e favorire così il lavoro agile (smart working). Misure di semplificazione dell’attività di coordinamento, indirizzo e sviluppo della strategia digitale 14 in capo al Dipartimento della trasformazione digitale e all’Agid.”
Ricordiamo che proprio in virtù di quello che dovrebbe essere un maggior ricorso allo smart working, il Piano Colao ha previsto in merito anche uno specifico codice etico che vada a disciplinarlo.
Smart working PA e formazione dipendenti
Per lo smart working nella PA è necessaria anche la formazione dei dipendenti della stessa affinché il lavoro agile sia più efficace. Il decreto Semplificazioni all’articolo 25 sempre al succitato CAPO II prevede infatti un Codice di condotta tecnologica .
Tale codice, recita l’articolo, è istituito ed emanato dal Capo del Dipartimento della trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che detta regole omogenee per tutte le Pubbliche Amministrazioni. Le regole sono necessarie per:
“[...] Acquisti ICT, per lo sviluppo dei sistemi e per la progettazione e realizzazione dei servizi digitali ai cittadini, con regole per la formazione tecnologica dei pubblici dipendenti ed esperti che affianchino i progetti di trasformazione digitale delle amministrazioni (obblighi di progettare i sistemi e i servizi per renderli fruibili in digitale tramite SPID e CIE e su mobile tramite appIO, oltre che per consentire diffusamente il lavoro agile).”
Il codice quindi serve per fornire regole volte anche e soprattutto alla formazione dei dipendenti che andranno a operare in smart working nella PA e alla trasformazione digitale delle amministrazioni. Per la conferma delle novità toccherà attendere il testo definitivo e approvato del dl Semplificazioni.
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