Cosa dicono i sondaggi in vista delle elezioni amministrative in città come Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna? Con la scelta dei candidati che appare ancora in alto mare, il PD potrebbe vincere ovunque specie se dovesse allearsi con i 5 Stelle.
Mancano ancora diversi mesi alle elezioni amministrative ma già impazzano i vari sondaggi. A causa del Covid, anche in questo 2021 il voto è slittato all’autunno come già accaduto lo scorso anno, con l’accorpamento con le regionali in Calabria che appare scontato.
Un appuntamento questo dele amministrative 2021 molto delicato e atteso, visto che tra i vari comuni chiamati alle urne ci sono cinque delle sei principali città italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna.
Al momento i vari schieramenti sono ancora in alto mare per quanto riguarda i candidati, con l’unica certezza che riguarda Beppe Sala che sarà di nuovo in campo a Milano per cercare di ottenere un secondo mandato.
Per il resto c’è grande incertezza, ma stando ai sondaggi usciti negli ultimi tempi in merito alle sfide nelle principali città, a queste amministrative il Partito Democratico potrebbe fare l’en plein, soprattutto in caso di una alleanza con il Movimento 5 Stelle.
Amministrative, cosa dicono i sondaggi
Come da tradizione nostrana, abbondano i sondaggi in merito alle elezioni amministrative nelle principali città interessate, nonostante ancora non siano ben chiari quelli che saranno i candidati e gli schieramenti.
Roma
A Roma al momento è ufficiale solo la candidatura di Carlo Calenda, che correrà da solo con l’appoggio di Italia Viva. Virginia Raggi ha dato la sua disponibilità a presentarsi di nuovo, ma i 5 Stelle non hanno ancora sciolto la riserva aspettando di capire le mosse del PD.
Anche nel centrodestra, dopo il tramonto dell’ipotesi Andrea Abodi, tutto è ancora da decidere: Forza Italia e Lega vorrebbero Guido Bertolaso, ma sull’ex capo della Protezione Civile pesa il veto di Fratelli d’Italia.
Nella capitale così appare scontato il ballottaggio, dove per i sondaggi sia il candidato del PD, che Virginia Raggi o Carlo Calenda, vengono dati nel testa a testa per vincitori nei confronti del centrodestra. Facile così ipotizzare una corsa separata dei giallorossi al primo turno, con una convergenza poi al secondo turno verso il candidato più votato.
Milano
La certezza a Milano invece è rappresentata dalla presenza di Beppe Sala che, alla guida di una coalizione di centrosinistra, è già in campagna elettorale. Il centrodestra invece sembrerebbe essere orientato a puntare su Gabriele Albertini, mentre il Movimento 5 Stelle andrà per conto proprio.
I sondaggi danno Sala in vantaggio su Albertini senza però riuscire a vincere al primo turno: al ballottaggio il testa a testa viene descritto come serrato, tanto che l’attuale sindaco per avere la meglio sull’ex primo cittadino potrebbe aprire a un apparentamento con i pentastellati, che così all’ombra della Madonnina sarebbero una sorta di ago della bilancia.
Torino
Con Chiara Appendino che si è tirata fuori, a Torino il Movimento 5 Stelle anche qui è in attesa di capire cosa deciderà di fare il PD, che appare pronto a lanciare il suo capogruppo Stefano Lo Russo. Il centrodestra invece avrebbe scelto come candidato l’imprenditore Paolo Damilano.
Per un sondaggio di Swg Lo Russo al ballottaggio batterebbe Damilano con il 53% dei voti, ma il 10% attestato al primo turno al Movimento 5 Stelle di certo fa gola: un candidato unitario così potrebbe vincere subito, ma anche qui un patto con i dem potrebbe arrivare in un secondo momento.
Napoli
Dove le trattative tra i 5 Stelle e il Partito Democratico appaiono maggiormente a buon punto è a Napoli, dove i giallorossi dovrebbero presentare un candidato unitario: l’ideale sarebbe Roberto Fico, con gli ex ministri Vincenzo Amendola e Gaetano Manfredi altri nomi caldi.
Il centrodestra invece si dovrebbe affidare al magistrato Catello Maresca, mentre sarà della partita come indipendente anche l’ex sindaco Antonio Bassolino. Luigi De Magistris, giunto al termine del suo secondo mandato, ha invece lanciato il suo assessore Alessandra Clemente.
Per un sondaggio Quorum del 22 aprile al primo turno il candidato PD-M5S sarebbe in testa ma, per superare al ballottaggio Maresca, occorrerà scendere a patti con Bassolino o con De Magistris.
Bologna
A Bologna il Partito Democratico, convinto di poter vincere da solo al primo turno, si affiderà alle primarie puntando tutto sull’assessore Matteo Lepore, che se la dovrà vedere nella sfida interna con la renziana Isabella Conti.
Per un sondaggio Quorum del 18 aprile, Lepore vincerebbe al primo turno contro qualsiasi candidato del centrodestra oscillando tra il 52 e il 54%. In questo caso, il 4% del Movimento 5 Stelle potrebbe non servire neanche al ballottaggio.
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