Sovranità tecnologica italiana: i piani del Governo con i fondi del Recovery Fund

Pierandrea Ferrari

30/03/2021

Il Governo punta sui fondi del Recovery UE per rafforzare la sovranità tecnologica dell’Italia. Ne hanno parlato oggi il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, e il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.

Sovranità tecnologica italiana: i piani del Governo con i fondi del Recovery Fund

Il Governo punta a rafforzare la sovranità tecnologica dell’Italia con le risorse garantite dal Recovery Fund. A rivelarlo, in occasione del digital event organizzato oggi dal Centro Economia Digitale “Sovranità tecnologica – Elementi per una strategia italiana ed europea”, sono stati il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, e il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.

L’accelerazione su questa nuova forma di sovranità, con la quale si intende l’abilità di generare conoscenza tecnologica e scientifica autonomamente, allentando di conseguenza la dipendenza strutturale dai paesi esteri in termini di tecnologie fondamentali, è da ascrivere al doppio gap che l’Italia si ritrova a dover colmare, prima nei confronti delle principali economie UE, e poi – come Stato europeo – in rapporto ai due giganti dell’innovazione e della sperimentazione, Stati Uniti e Cina.

Una debolezza che va a ledere l’indipendenza economica e l’autonomia strategica del paese, di cui la sovranità tecnologica è ormai uno dei driver principali, e che rileva la necessità di interventi massivi da finanziare con i fondi UE.

Il Governo lavora alla sovranità tecnologica

In tal senso, il ministro Colao ha ribadito l’impegno del Governo nel far emergere i temi relativi allo sviluppo digitale nel Pnrr, ovvero il piano che l’esecutivo dovrà inviare a Bruxelles per accedere ai fondi europei. Nel dettaglio, il numero uno del dicastero dell’Innovazione tecnologica ha rivelato che una parte degli stanziamenti saranno destinati al rafforzamento della connettività (5g e fibra) e delle reti, con un accento su quel core network fondamentale in ambito hedge computing.

Sul fronte delle competenze digitali, invece, Colao ha rivelato che il ministero dell’Università e della Ricerca, guidato da Maria Cristina Messa, sta lavorando ad un piano di ampio respiro che copre la macro-categoria dei Phd, dei ricercatori e dei centri di innovazione e ricerca. “Dall’asilo al professore emerito, il piano coprirà quasi tutto. È un aspetto forse anche più importante di quello delle reti”, il commento del ministro.

Non mancherà, poi, il sostegno ai settori innovativi, dal punto di vista degli incentivi fiscali e dell’effettiva accelerazione dei segmenti di punta, grazie ai quali l’Italia “può imporsi come migliore atleta internazionale”, secondo Colao. Un contributo arriverà anche dal ministero della Pubblica amministrazione, con il titolare del dicastero, Renato Brunetta, che sta lavorando a delle importanti riforme sul fronte della formazione.

Infine, Colao ha evidenziato anche l’apporto del neo ministero della Transizione ecologica, guidato da Roberto Cingolani, con l’innovazione tecnologica che sarà legata a doppio filo alle misure volte a garantire la transizione green, quest’ultime destinate a ritagliarsi un ruolo di primaria importanza nel Pnrr e, dunque, nell’Italia di domani.

Giorgetti punta sull’asse Italia-Germania-Francia

Ad integrare quanto illustrato dal ministro Colao sui piani del Governo in tema di sovranità tecnologica è intervenuto poi Giancarlo Giorgetti, che ha posto l’accento sull’ambizione che dovrà emergere dal Pnrr sul fronte digitale, militare ed energetico:

“L’Italia deve avere l’ambizione di costruire il triangolo portante dell’impalcatura europea insieme a Germania e Francia, soprattutto dopo la Brexit. Dobbiamo compiere una riflessione per aggiornarci ed essere protagonisti, partendo dalla regolamentazione del mercato interno e degli aiuti di Stato”.

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