In mancanza delle strette monetarie della Fed, l’economia e Wall Street starebbero decisamente meglio. Questo il succo del nuovo attacco del n.1 della Casa bianca all’operato della banca centrale statunitense.
La banca centrale statunitense non ha fatto bene il suo lavoro. La stoccata, l’ennesima, arriva dal presidente statunitense Donald Trump.
“La stretta monetaria è stata assassina, si sarebbe dovuto fare l’esatto opposto!", ha scritto su Twitter l’inquilino della Casa bianca
If the Fed had done its job properly, which it has not, the Stock Market would have been up 5000 to 10,000 additional points, and GDP would have been well over 4% instead of 3%...with almost no inflation. Quantitative tightening was a killer, should have done the exact opposite!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 14 aprile 2019
«Se la Fed avesse fatto bene il suo lavoro, e non lo ha fatto, la Borsa sarebbe salita di altri 5-10 mila punti, e il Prodotto interno lordo sarebbe ben oltre il 4% invece del 3%...con quasi zero inflazione».
Trump-Fed: sostenere Wall Street in prossimità delle elezioni
Alla luce di un tasso di inflazione in attenuazione e di una crescita dell’economia incerta, la maggioranza dei membri della Banca centrale americana, come emerso dai verbali dell’ultima riunione del board, non si attende una nuova stretta sui tassi nell’anno corrente.
Quindi, a meno di forti rallentamenti dell’attività economica o di rinnovate pressioni dal lato dei prezzi, il tasso sui Fed Funds è destinato a restare sui livelli attuali almeno per tutto il 2019.
Quello di Trump, ha detto Edoardo Fusco Femiano, Market Analyst di eToro, è un messaggio chiaro “Trump vuole borse positive con l’avvicinarsi dell’anno elettorale, e farà tutto quanto in suo potere per stimolare l’economia e un sentiment positivo da parte degli investitori”.
Trump-Fed: in arrivo due nuovi membri del board
Le parole di Trump arrivano nel bel mezzo della bagarre sulla nomina di due nuovi membri del board della Fed, che il presidente intende affidare ad Herman Cain, già candidato per il partito repubblicano, e a Stephen Moore, commentatore economico.
La scorsa settimana quattro rappresentanti del partito repubblicano hanno fatto sapere che non voteranno per Cain, su cui pendono accuse a sfondo sessuale. Moore, accusato da più parti di non essere abbastanza qualificato per il ruolo, da giornalista si era detto contrario, con Obama alla Casa Bianca, ai bassi tassi di interesse. È probabile che a questo punto abbia cambiato idea.
“Sono preoccupato per l’indipendenza delle banche centrali, in special modo negli Stati Uniti, la più importante giurisdizione del mondo”, ha detto Mario Draghi.
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