Stipendi parlamentari: quanto guadagnano deputati e senatori?

Alessandro Cipolla

23/08/2024

Gli stipendi dei parlamentari sono da sempre un tema molto dibattuto in Italia: ecco nel dettaglio quanto guadagnano i nostri deputati e senatori.

Quanto guadagnano in Italia deputati e senatori? La domanda è lecita e non si tratta di antipolitica o di spirito giacobino visto che, in questi anni e sotto la pressione dell’opinione pubblica, sono state avanzate numerose ipotesi sulla riduzione dello stipendio dei parlamentari.

Un piccolo passo in questa direzione è avvenuto di recente con il blocco dell’adeguamento dell’indennità parlamentare, una misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle anche se, come sottolineato nel comunicato della Camera, sulla delibera “non si è registrata nessuna distinzione né differenziazione di carattere politico”.

In sostanza la delibera presa all’unanimità “ha approvato la proroga, fino al 31 dicembre 2025, del blocco dell’adeguamento dell’indennità parlamentare, in vigore dal 2007; senza la proroga di queste misure, la spesa per il 2025 avrebbe registrato un incremento pari a 29,4 milioni di euro”. Resta da capire ora se questa misura verrà riconfermata anche quando andrà in scadenza.

L’ultima novità sugli stipendi dei parlamentari però va in direzione diametralmente opposta: l’Ufficio di presidenza della Camera ha stabilito che, dal primo gennaio 2024, i presidenti dei gruppi parlamentari a Montecitorio avranno una indennità aggiuntiva di 1269,34 euro netti al mese, ma non sarà consentito il cumulo di più indennità d’ufficio.

Vediamo allora nel dettaglio quanto incassa mensilmente in Italia chi siede alla Camera o al Senato, dando uno sguardo a tutte le voci che alla fine compongono quello che è lo stipendio di un parlamentare.

Quanto guadagna un deputato

Attualmente i deputati hanno diritto a un’indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. A questi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.

Sommando tutte queste voci, si può arrivare ad affermare che un deputato ogni mese riceve uno stipendio pari a 13.971,35 euro.

Quanto guadagna un senatore

I senatori invece ricevono un’indennità mensile lorda di 11.555 euro. Al netto la cifra è di 5.304,89 euro, più una diaria di 3.500 euro cui si aggiungono un rimborso per le spese di mandato pari a 4.180 euro e 1.650 euro al mese come rimborsi forfettari tra telefoni e trasporti.

Facendo un rapido calcolo e senza considerare le eventuali indennità di funzione, i componenti del Senato incassano ogni mese uno stipendio da 14.634,89.

L’assegno di fine mandato

Deputati e senatori hanno diritto poi anche a un assegno di fine mandato, che è pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo.

Uno studio inglese sugli stipendi dei parlamentari in Europa ha calcolato che il costo di un parlamentare italiano è di circa 120.500 sterline all’anno. Praticamente il doppio dei colleghi inglesi che percepiscono 66.000 sterline, molto di più di quelli dei politici tedeschi e francesi e addirittura sei volte tanto di quelli spagnoli.

I tentativi di diminuire gli stipendi

Nella prima legislatura in cui ha avuto una rappresentanza parlamentare, il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge per dimezzare almeno le indennità, che sono una delle voci di spesa che alla fine dei conti pesano più di tutte al bilancio finale.

Un tentativo di taglio degli stipendi di deputati e senatori venne intrapreso anche nel 2011, quando l’allora presidente del Consiglio Mario Monti incaricò una Commissione di livellare le retribuzioni delle cariche pubbliche alla media europea: dopo qualche mese l’iniziativa si concluse con un nulla di fatto.

La riforma costituzionale del governo Renzi avrebbe invece eliminato le indennità dei senatori, tuttavia un documento che sta circolando in questi giorni in Parlamento sulla necessità di concludere “il processo di armonizzazione delle discipline relative al trattamento giuridico ed economico dei senatori e dei deputati in vista della creazione dello status unico dei parlamentari” sembrerebbe voler salvare stipendi e rimborsi.

Durante il primo governo Conte, i 5 Stelle sono tornati alla carica proponendo uno stipendio da 3.500 euro più una diaria da 3.000 euro: visto che la misura non era presente in maniera esplicita nel famoso contratto gialloverde, la Lega però si oppose e non se ne è fatto più nulla.

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