In commissione Affari Sociali alla Camera la Lega vota contro il green pass, con Salvini che poi lancia la proposta di rendere i tamponi gratuiti per tutti: i costi però sarebbero considerevoli.
Tamponi rapidi e gratuiti per tutti. Questa è la proposta lanciata da Matteo Salvini al termine di una giornata molto intensa sul fronte green pass, tra lo spauracchio delle proteste dei no-vax e un voto in commissione Affari Sociali alla Camera che ha acceso lo scontro politico all’interno della maggioranza.
Andiamo per ordine. Nella giornata di ieri sono entrate in vigore le nuove misure restrittive legate all’uso del green pass come stabilito dal decreto del 22 luglio. Dal 1° settembre certificazione verde obbligatoria per insegnanti, personale scolastico, studenti universitari oltre che per salire a bordo di aerei, navi, traghetti e treni o autobus a lunga percorrenza.
Grande attenzione dopo i recenti casi di aggressione alle possibili manifestazioni di protesta dei no-vax: le minacce di bloccare le stazioni ferroviarie sono rimaste però solo tali anche grazie al massiccio spiegamento di Forze dell’Ordine.
Nel tardo pomeriggio però il colpo di scena arriva da Montecitorio: in commissione Affari Sociali il leghista Claudio Borghi vota contro la conversione del decreto sul green pass, scatenando l’ira di PD e M5S.
A stretto giro ecco arrivare le parole di Matteo Salvini: “Se lo Stato impone il green pass per lavorare, viaggiare, studiare, fare sport, volontariato e cultura, deve anche garantire tamponi, rapidi e gratuiti, per tutti”.
Nessuno strappo ancora sul delicato tema del green pass, ma il messaggio lanciato da Salvini è chiaro: per deporre l’ascia di guerra e rasserenare il clima all’interno della maggioranza, la Lega vuole portare a casa lo scalpo dei tamponi gratuiti.
Un modo questo per continuare ad accarezzare quella parte del suo elettorato no-vax che potrebbe spostarsi in massa verso i lidi di Fratelli d’Italia, non il massimo visti i recenti sondaggi che danno Giorgia Meloni in testa davanti proprio al Carroccio.
Salvini e i tamponi gratis: i costi
Per chi se lo stesse chiedendo vale bene fare chiarezza su un punto: la Lega non ha nessuna intenzione di uscire dal Governo, soprattutto ora che stanno iniziando ad arrivare i tanti soldi del PNRR.
Il voto in commissione e la proposta di Salvini probabilmente sono frutto di una strategia elettorale, tra un mese si vota per le amministrative, per cercare di venire incontro ai no-vax visto che il decreto sul green pass sarà comunque convertito in legge.
Stando a un report dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica Campus di Roma, ogni tampone molecolare avrebbe un costo medio per lo Stato pari a 35 euro.
Il costo di 35 euro per lo Stato è stimato in quanto il kit (tampone + reagente) avrebbe un prezzo che oscillerebbe tra i 18 e i 25 euro, al quale si deve aggiungere la spesa per il personale e l’impatto organizzativo per i laboratori di microbiologia che li devono esaminare.
Per i cittadini prima di agosto il costo di un tampone rapido oscillava tra i 15 e i 40 euro, a seconda della Regione, ma viste le restrizioni in materia di green pass ora si è deciso di far pagare 8 euro ai minorenni e 15 euro a tutti gli altri: il protocollo al momento è in vigore fino al 30 settembre, ma potrebbe essere prorogato.
Nell’ultima settimana, mediamente in Italia sono stati effettuati giornalmente circa 250.000 tamponi (antigenici e molecolari), ma con l’arrivo dell’autunno e visto l’aumento delle restrizioni legate al green pass il numero prossimamente è destinato ad aumentare.
Rendere i tamponi gratuiti per tutti avrebbe così un costo enorme per lo Stato, soprattutto considerando che con il Covid, purtroppo, dovremo convivere ancora a lungo: se la proposta di Salvini sarà presa in considerazione dal Governo, dovranno essere stanziati fondi importanti che, inevitabilmente, andranno sottratti da qualche altra voce.
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