Via libera da parte del Ministero della Salute ai tamponi salivari per la rilevazione del Covid. Nella circolare sono chiarite le condizioni di uso e l’efficienza.
Tamponi salivari: c’è il disco verde da parte del Ministero della Salute sul loro utilizzo.
Cosa sono e quando si possono usare questi test al posto di quelli molecolari? La circolare ministeriale firmata da Rezza mette in chiaro le caratteristiche di questo esame diagnostico e, soprattutto, i limiti nel suo impiego.
Come funzionano i tamponi salivari approvati dal Ministero?
Tamponi salivari autorizzati: cosa sono
Il documento ufficiale del Ministero della Salute stabilisce che i test salivari per controllare la presenza o meno del virus nelle persone possono essere utilizzati in situazioni specifiche.
I tamponi oro/nasofaringei, infatti, restano gli strumenti diagnostici più affidabili. Tuttavia, gli studi dimostrano che nei campioni salivari è possibile individuare la presenza de virus SARS-CoV-2 in persone asintomatiche e pre-sintomatiche.
Come spiegato nella circolare:
“L’uso della saliva per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 prevede un metodo di raccolta non invasivo..., gli studi disponibili indicano una sensibilità diagnostica variabile dei test molecolari su campioni di saliva, in relazione alla tecnica di raccolta: una sensibilità maggiore è stata rilevata nella saliva orofaringea posteriore del primo mattino, mentre una sensibilità inferiore è stata osservata con la tecnica del “general spitting”...la sensibilità diminuisce dopo i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi”
Il test salivare resta, comunque, un’opzione, da impiegare quando non si può utilizzare quello oro/nasofaringeo.
Quando usare i test salivari?
Il Ministero specifica inoltre che il test salivare “può essere considerato un’opzione per il rilevamento dell’infezione da SARSCoV-2 in individui asintomatici sottoposti a screening ripetuti per motivi professionali o di altro tipo, per aumentare l’accettabilità di test ripetuti, in particolare su individui molto anziani o disabili e in carenza di altri tamponi.”
In più, i tamponi su saliva rappresentano un’opzione funzionale nell’ambito scolastico, con sensibilità accertata tra il 53 e il 73% nei bambini.
Resta inoltre l’obbligo della tracciabilità anche dei test salivari fatti nei sistemi regionali.
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