Terza dose vaccino: chi deve già farla secondo gli esperti

E. C.

24/07/2021

Secondo gli esperti alcune categorie di persone dovrebbero fare la terza dose di vaccino: vediamo chi e cosa dice lo studio.

Terza dose vaccino: chi deve già farla secondo gli esperti

A causa del dilagare della variante Delta, gli esperti suggeriscono l’ipotesi di una terza dose di vaccino per alcune categorie di persone.

La terza dose di vaccino è abbastanza discussa e non tutti i pareri sono d’accordo sull’utilità di procedere con un richiamo vaccinale oltre le due somministrazioni già effettuate. C’è, invece, chi sostiene che la terza dose di vaccino va fatta, ma non per tutti: ecco il parere degli esperti su chi dovrebbe già farla.

Chi sono gli esperti che vogliono la terza dose

Lo studio viene dagli Stati Uniti ed è stato riportato sul New York Times. A condurre lo studio sono i consiglieri scientifici dei Centri per il controllo e per la prevenzione delle malattie - altrimenti noti con l’acronimo di Cdc - che riportano la questione sui rischi di contagio in previsione dell’ulteriore dilagarsi della variante Delta.

La decisione di sottoporre alcune categorie di persone alla terza dose deriverebbe da dati ben dichiarati, inerenti all’efficacia del vaccino Pfizer. Infatti, secondo dei dati israeliani, pare che l’efficacia del vaccino Pfizer risulti ridotta da dopo i sei mesi dalla seconda dose ricevuta arrivando dal 95% al 40%.

Chi deve fare la terza dose secondo gli esperti

I rischi per il contagio che deriverebbero da una minore efficacia del vaccino Pfizer dopo sei mesi dalla seconda dose, farebbero pensare che sia necessario effettuare una terza dose trascorso quel lasso di tempo.

Le persone coinvolte che secondo gli esperti devono fare la terza dose sono gli over 65 e gli immunodepressi. In merito a questo, anche Pierpaolo Sileri, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute nel Governo Draghi, ha dichiarato che ai soggetti fragili servirebbe già una terza dose.

Negli Stati Uniti, i soggetti con tumore o Hiv o immunodepressi costituiscono il 2,7% della popolazione adulta e il timore è che questi possano rimanere vulnerabili all’infezione. Rientrerebbero in questa categoria tutti i malati cronici e il dibattito tra gli scienziati è aperto.

E in Italia: chi deve fare la terza dose?

Anche l’Italia si è attivata perché la terza dose di vaccino sia valutata quanto prima per le categorie più fragili, come ha dichiarato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. La preoccupazione si rivolge anche a infermieri, medici e operatori sanitari, poiché sono stati tra i primi ad aver ricevuto il vaccino e potrebbero dover necessitare di una terza dose.

Le regole stabilite ad oggi dal Parlamento dell’Unione Europea fissano a 9 mesi la durata totale del green pass ottenuto dopo la seconda dose. Stando alle dichiarazioni di Pierpaolo Sileri, potrebbe essere necessaria una terza dose a distanza di sei mesi o un anno dalla ricezione della seconda.

Cosa dice la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg)

La Simg - Società italiana di medicina generale e delle cure primarie - sostiene, al contrario, che una terza dose di vaccino non è necessaria e che le due somministrate siano già di per sé utili al raggiungimento della totale copertura anche per le varianti.

Ciò che si è riscontrato finora dalla sperimentazione - come dichiara e spiega Ignazio Grattagliano, membro della Simg - è che anche nei soggetti immunodepressi, la terza dose di vaccino non aumenta l’efficacia delle prime due. Ignazio Grattagliano suggerisce invece di trovare altri modi di prevenzione nelle persone immunodepresse e più fragili, come ad esempio vagliare la possibilità di usare i cosiddetti anticorpi monoclonali anti-Spike come post esposizione al contagio.

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