I test sierologici sono in grado di fornire una diagnosi di infezione da coronovirus in soli 15 minuti. Ma funzionano davvero?
I test sierologici online stanno andando a ruba: sempre più popolari, sono diventati il “must have” di questo periodo e in rete è iniziata la corsa all’acquisto. La reale efficacia di questi presidi ancora non è stata approvata dal Ministero della Salute, ma, complice la curiosità e la smania di scongiurare la paura di una possibile infezione, il test sierologico è concepito come un oggetto utilissimo da molte persone.
Questo perché in Italia quasi ovunque è praticamente impossibile richiedere l’esecuzione di un tampone (la priorità viene data ad alcuni pazienti), così molti cittadini per scongiurare un auto-isolamento forzato ricorrono ai metodi fai-da-te.
Come funziona il test sierologico
L’utilizzo dei test sierologici è molto semplice, ma come ribadito anche dal Ministero della Salute non è un dispositivo che può essere auto somministrato, ma deve essere utilizzato unicamente dal personale medico.
Il funzionamento del test prevede l’utilizzo di un fingerstick con cui pungersi il dito e prelevare una goccia di sangue da applicare sull’apposita barra alla quale viene aggiunto lo specifico reagente. Nel giro di 15 minuti il dispositivo, proprio come un test di gravidanza, è in grado di stabilire se nell’organismo sono stati sviluppati gli anticorpi del virus.
Dove si compra e prezzo
L’acquisto dei test sierologici è molto semplice e non necessita nemmeno della ricetta medica. Online si possono trovare diversi siti che, per cifre che partono dai 30 euro e arrivano fino a 150, inviano a casa uno o più dispositivi per determinare la presenza di anticorpi anti-COVID19 all’interno del plasma o del siero e capire se abbiamo sconfitto la malattia o no.
Attualmente questi dispositivi diagnostici non sono ancora disponibili nelle farmacie, dal momento che la loro affidabilità ancora non è garantita e si tratta di un presidio che deve essere utilizzato unicamente dal personale medico, per adesso.
Test rapidi: cosa dice il Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha messo in guardia i cittadini ribadendo in una circolare che:
“I test sierologici necessitano di ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa, in particolare i test rapidi basati sull’identificazione di anticorpi IGM e IGG specifici per diagnosi di infezione da COVID. Secondo il parere espresso dal comitato tecnico sanitario non possono allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica sostituire il test molecolare (il tampone, ndr) secondo i protocolli rilasciati dall’OMS”.
Nonostante il Ministero stia facendo il possibile per accertarsi dell’efficacia di questi test, molte Regioni stanno facendo pressioni affinché essi diventino lo strumento per far riaprire industrie e attività commerciali in modo più rapido e sicuro, ma come conferma anche l’epidemiologo Pierluigi Lopalco i test sierologici indicano solo se in passato si è incontrato il virus e non sono nemmeno così precisi, la strada dunque sembra ancora essere lunga.
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