Titoli drop lock: cosa sono e come funzionano

Quando si analizzano le obbligazioni a tasso variabile è opportuno soffermarsi sui titoli drop lock, ossia, una categoria particolare che fa parte dei cosiddetti titoli strutturati, al cui interno rientrano per esempio i titoli reverse floater, i titoli index linked ed equity linked, e i titoli bull and bear.

I titoli drop lock sono delle particolari obbligazioni a tasso variabile perché incorporano un’opzione di conversione da tasso variabile a tasso fisso a favore dell’investitore.

A spiegare la funzione di questi titoli è la stesso termine inglese “drop lock”, che tradotto in italiano assume il significato di “lucchetto”. Ciò di conseguenza lascia intuire che questo tipo di obbligazione contenga al suo interno una sorta di “garanzia” che protegge il suo possessore.

Come funzionano i titoli drop lock

Rappresentando una categoria particolare delle obbligazioni a tasso variabile, i titoli drop lock a indicizzazione finanziaria sono dotati di un cosiddetto tasso minimo, soprannominato “trigger rate”.

Esso in sintesi garantisce all’investitore di continuare a incassare cedole pari almeno al livello minimo prefissato, anche se i tassi di mercato scendono al di sotto della soglia prestabilita.

Ed è proprio in base a questa loro funzione che i titoli drop lock si convertono praticamente da pure obbligazioni a tasso variabile a vere e proprie obbligazioni a tasso fisso.

Va anche sottolineato che se la conversione da tasso variabile a tasso fisso avviene, essa generalmente persiste fino alla fine della naturale scadenza del titolo obbligazionario.

I titoli drop lock hanno diverse funzioni: finanziare gli investimenti, sostenere l’attività ordinaria di un’impresa, o in alcuni casi anche per rifinanziare i l debiti pregressi.