Sono stati confermati i negoziati tra Russia e Ucraina: aperte le trattative. Ecco dove e quando si incontreranno le delegazioni. Esistono le possibilità di un accordo?
Filtra uno spiraglio di pace in questa giornata di guerra e di minacce nucleari. È giunta proprio in queste ore la conferma da parte dell’Ucraina dei negoziati con la Russia per fermare la guerra.
Già nella giornata di ieri si era parlato di possibili trattative tra i due Paesi. Il Cremlino aveva provato a mettere con le spalle al muro la controparte ucraina, invitandola a un negoziato in Bielorussia con precondizioni durissime. Ma il presidente Volodymyr Zelensky era stato chiaro: la delegazione ucraina non avrebbe incontrato quella russa a Minsk, la capitale bielorussa, da dove anche stamattina è partito un missile verso Kiev. La Bielorussia di fatto ha preso parte al conflitto.
Questa mattina però era giunto l’ultimatum da Mosca: la delegazione russa avrebbe aspettato quella ucraina a Gomel (una piccola città bielorussa al di là del confine con l’Ucraina) fino alle 15.00 di oggi. “Se non avrà una risposta entro quell’ora, l’Ucraina sarà responsabile dei prossimi eventi”. Si è temuto per un’altra risposta negativa da Kiev.
Adesso invece, dopo che Zelensky ha confermato l’apertura al dialogo per un possibile trattato di pace, si apre veramente la possibilità della fine della guerra. Ecco dove e quando si terranno realmente le trattative e quali sono le possibilità d’accordo.
Russia Ucraina per la fine della guerra: dove si terranno le trattative?
Si aprono al dialogo l’Ucraina e la Russia per fermare la guerra. Dopo che, nella giornata di ieri, Kiev aveva rifiutato di prendere parte a dei negoziati con durissime precondizioni a Minsk, la capitale della Bielorussia, si è arrivati a un accordo.
Inizialmente come spiegato dal presidente Zelensky l’Ucraina si era rifiutata di accordarsi per la fine della guerra in un Paese da dove tutt’oggi sono partiti attacchi offensivi verso Kiev. Oggi però è arrivata la conferma da parte sia della delegazione russa che di quella ucraina: le trattative ci saranno e si terranno a Gomel, al confine ucraino-bielorusso, vicino al fiume Pripyat.
“Con il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko abbiamo convenuto che la delegazione ucraina si sarebbe incontrata con la delegazione russa senza precondizioni”. Ad annunciarlo sarebbe stato lo stesso presidente Zelensky su Telegram. “Alexander Lukashenko si è assunto la responsabilità di garantire che tutti gli aerei, elicotteri e missili di stanza sul territorio bielorusso rimangano a terra durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina”. Un accordo fondamentale per garantire la possibilità che le trattative si svolgano nella massima sicurezza.
Trattative tra Russia e Ucraina: quando?
A breve sarà quindi inaugurato il tavolo di pace tra Russia e Ucraina. Infatti le trattative si apriranno domani, 28 febbraio. Quando la delegazione russa e quella ucraina si incontreranno al confine tra la Bielorussia e l’Ucraina, vicino al fiume Pripyat.
Trattative per fine guerra tra Russia e Ucraina: c’è possibilità di accordo?
Per quanto sia un passo importante quello dell’apertura alle trattative, Volodymyr Zelensky non crede purtroppo a un esito positivo dei negoziati con la Russia in programma domani. La possibilità per la pace, secondo il presidente sarebbe veramente “piccola”: le prospettive non sono delle più rosee.
“Non c’è niente di male nel parlare e se il risultato è la pace sarà la benvenuta. Ma non ci arrenderemo, non capitoleremo, non cederemo neanche un centimetro del nostro territorio. Non è questo l’obiettivo della nostra lotta”. Sono state queste invece le parole del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
Anche l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield ha commentato l’annuncio dei negoziati fra Ucraina e Russia: “Vedremo cosa viene fuori dalle trattative. È un nuovo tentativo diplomatico”. Ciò che è certo e che non bisogna scordare è che le precedenti offerte di trattative da parte della Russia prevedevano delle precondizioni durissime per il popolo ucraino. Questa volta, quando domani si incontreranno le due delegazioni, non ci sarà alcuna precondizione, un piccolo e forse debole segnale per poter sperare nella pace e la fine della guerra.
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