Delude il colosso di Elon Musk. Morgan Stanley: “Trimestre che Tesla stessa vorrà dimenticare presto”
Dati sotto le attese per Tesla. Nei primi tre mesi del 2019 la compagnia di Elon Musk ha visto tutti i suoi indicatori principali deludere il mercato.
L’azienda ha chiuso il trimestre con 2,2 miliardi di dollari in cassa, cifra che segna un calo di 1,5 miliardi rispetto all’ultimo trimestre del 2018, anche se 920 milioni di dollari sono stati utilizzati per pagare il debito scaduto a marzo.
Dato particolarmente rilevante è quello sulle perdite per azione, pari a 2,90 dollari contro gli appena 69 centesimi previsti dal consensus.
Sul fronte entrate, la società ha segnato 4,54 miliardi di dollari contro i 5,19 miliardi previsti.
La perdita di Tesla si assesta quindi a 702,1 milioni di dollari, ovvero 4,10 dollari per azione.
Dopo la pubblicazione dei dati, il titolo è scivolato in Borsa, arrivando a perdere fino al 3%.
Le perdite - hanno spiegato gli analisti - indicano che la compagnia è ancora in pieno riassestamento dopo la crescita del 2018.
La società aveva già parlato nei giorni scorsi di un reddito del primo trimestre “influenzato negativamente a causa di volumi di consegna inferiori alle attese e diverse modifiche ai prezzi”.
Secondo quanto già prefigurato dagli analisti di Morgan Stanley a inizio mese, il primo trimestre del 2019 potrebbe essere “qualcosa che Tesla vorrà dimenticare presto”.
Trimestrale Tesla: investitori sfiduciati
Non si prospettava nulla di buono in vista dei conti relativi al primo trimestre del 2019 di Tesla.
Già nelle ultime settimane le aspettative erano state notevolmente ridimensionate, specie dopo che a inizio aprile la compagnia di Elon Musk aveva riportato numeri relativi alle consegne drasticamente in calo e molto al di sotto delle attese.
Con 63.000 veicoli nel primo trimestre del 2019 corrispondenti alla contrazione maggiore mai registrata, il titolo aveva in quel caso registrato perdite in Borsa fino all’11%.
Il dato e il conseguente crollo a Wall Street non hanno fatto altro che dare seguito al sentiment estremamente negativo che va avanti in particolar modo da inizio anno.
Le azioni Tesla hanno perso quasi il 15% quest’anno, e i timori per la stabilità finanziaria della società pesano non poco sugli investitori, pronti oggi quasi in blocco a scommettere contro la società.
Trimestrale Tesla, cosa diceva il mercato
Craig Irwin, analista di Roth Capital Partners, aveva prefigurato conti “deboli” per i primi tre mesi del 2019.
Irwin notava infatti come l’attenzione degli investitori sarebbe rimasta di fatto tutta su liquidità e consegne nel breve termine; dato quest’ultimo che dovrebbe segnare almeno un target di 85.000 al secondo trimestre per evitare il crollo della fiducia:
“Se la liquidità sarà inferiore a 2,5 miliardi di dollari, riteniamo che gli investitori dovrebbero spostare la loro attenzione a un aumento di capitale”.
La questione dell’aumento di capitale resta sospesa ormai da tempo per l’azienda di Musk, con molti analisti pronti a sostenere la necessità di rafforzare il bilancio.
Eppure lo stesso Musk ha più volte ribadito di non essere per nulla orientato verso una mossa simile al momento, e la linea sembra restare quella malgrado la parziale apertura di inizio settimana, quando il CEO ha accennato a una mossa verso il mercato dei capitali.
In quella stessa occasione, ha anche introdotto l’arrivo di un servizio taxi a guida autonoma che non necessita di nessun conducente. La data indicata da Musk per il lancio - 2020 - ha fatto però storcere il naso a Wall Street, estremamente dubbiosa ormai sulle promesse in arrivo da Tesla.
Goldman Sachs ha invitato gli investitori a stare alla larga dalla società, ricordandone il grosso debito e indicando un rating sell.
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