Nonostante la stretta di mano e le buone intenzioni della vigilia, il nuovo incontro tra Donald Trump e Kim Jung-un non ha portato a casa l’auspicata firma sull’accordo in merito alla denuclearizzazione della Corea del Nord.
Otto mesi dopo il loro primo storico incontro in quel di Singapore, Donald Trump e Kim Jong-un si sono ritrovati di nuovo faccia a faccia, con tanto di stretta di mano con video e foto già diventati virali in rete, questa volta ad Hanoi in Vietnam.
Oggetto di questa due giorni di serrati colloqui tra Trump e Kim Jong-un è stato il nucleare, con gli Stati Uniti che speravano di poter strappare un accordo sul disarmo di testate atomiche da parte della Corea del Nord, che in cambio voleva importanti aiuti economici.
Dopo la cordialità del primo giorno e le grandi aspettative, le trattative non sono però andate per il meglio con i due Paesi che dovranno incontrarsi di nuovo in futuro per giungere a un accordo.
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L’incontro tra Trump e Kim Jong-un
Non sono mancati i sorrisi durante la nuova storica stretta di mano tra Donald Trump e Kim Jong-un. Scenario del loro secondo storico incontro è Hanoi, la capitale del Vietnam che ha ospitato questa due giorni di colloqui.
Il vertice è iniziato con l’incontro tra i due alla presenza anche della stampa, con Trump che ha subito tessuto le lodi della Corea del Nord “ha un potenziale incredibile”, dicendosi fiducioso per il buon esito dei colloqui.
“Spero possiamo ottenere risultati fruttuosi, farò di tutto perché succeda - ha proseguito il presidente degli Stati Uniti - Il più grande progresso che abbiamo fatto è la nostra relazione, che è davvero buona”.
Dopo questa prima apparizione congiunta i due leader, accompagnati da una rispettiva ristretta delegazione dove sarà presente anche il Segretario di Stato Mike Pompeo per gli Stati Uniti, sono andati a cena ma le vere e proprie trattative si sono tenute soltanto nella giornata di oggi.
Il decisivo meeting però non è stato fruttuoso come ci si aspettava. I toni rimangono sempre positivi ma la auspicata firma sulla denuclearizzazione della Corea del Nord non è arrivata.
“I due leader hanno discusso varie strade per portare avanti la denuclearizzazione e concetti economici - ha dichiarato la portavoce americana Sarah Sanders - Nessun accordo è stato raggiunto questa volta, ma i rispettivi team non vedono l’ora di vedersi in futuro”.
La trattativa sul nucleare
Dopo i primi passi avanti fatti registrare lo scorso giugno, dove sono state gettate le basi per un processo di denuclearizzazione da parte della Corea del Nord, adesso Washington sperava di poter mettere nero su bianco queste intenzioni.
Prima di dare il via a un alleggerimento delle sanzioni decise dall’ONU e volute dagli Stati Uniti, Trump vuole un preciso programma di disarmo nucleare da parte di Pyongyang, oltre a una dichiarazione di fine guerra di Corea.
Per ottenere importanti concessioni economiche, Kim Jong-un poteva essere pronto a mettere sul piatto lo stop ai test missilistici e lo smantellamento di alcuni importanti reattori nucleari.
Il dittatore non vuole però dire addio da subito a tutte le sue armi nucleari, per mantenere così certo un certo potere nella trattativa. La denuclearizzazione vera a propria secondo Pyongyang potrebbe avvenire soltanto se estesa a tutta la penisola coreana, comprese le testate americane presenti in zona.
“Sulla denuclearizzazione il presidente Kim non era pronti a darci quello che vogliamo, a volte - ha commentato Donald Trump - è necessario lasciare il tavolo della trattativa”.
Secondo il tycoon, le distanze tra i due paesi si sarebbero accorciate ma “Kim ha una certa visione che non coincide con la nostra”, con le sanzioni nei confronti di Pyongyang che quindi rimangono.
Alla fine nonostante i toni amichevoli sono stati fatti soltanto dei passi in avanti, ma per giungere alla firma di un accordo condiviso Stati Uniti e Corea del Nord dovranno incontrarsi di nuovo.
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