Si sblocca lo stallo negli Stati Uniti: dopo essersi opposto per giorni al pacchetto di stimoli economici approvato dalle due ali del Congresso, Donald Trump ha infine ceduto alle pressioni bipartisan della classe politica americana e tramutato il testo in legge.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ratificato il nuovo pacchetto di stimoli economici da oltre 900 miliardi di dollari che era stato approvato dalle due ali del Congresso all’inizio della scorsa settimana.
La firma pone fine ad uno stallo politico che rischiava di compromettere un piano di aiuti cruciale per le famiglie e le imprese fiaccate dalla pandemia. Il tycoon – che pure aveva giocato un ruolo marginale nelle trattative – sollecitava infatti i due partiti maggioritari a rivedere al rialzo i pagamenti diretti destinati ai cittadini americani.
La nuova legge, inoltre, include un finanziamento agli Stati federali da 1,4 miliardi di dollari, che permetterà di scongiurare in extremis la temuta sospensione dei servizi pubblici.
Si sblocca lo stallo, Trump firma il nuovo pacchetto di stimoli
La proposta di legge firmata da Donald Trump è il frutto dello sforzo negoziale di una fronda bipartisan del Congresso, che nelle settimane più calde sul fronte degli aiuti anti-Covid aveva tentato di ridurre le distanze tra democratici e repubblicani.
Il successo della mediazione dei moderati era stato consacrato la scorsa settimana dall’approvazione del testo al Congresso, con il Senato e la Camera dei rappresentanti che avevano passato in tempi record – e con margini schiaccianti – 900 miliardi di dollari in stimoli economici tesi a defibrillare il sistema USA.
Ma per tramutare la proposta in legge era necessaria la firma del Presidente. Un passaggio formale, che nel colpo di coda del regno trumpiano si è trasformato in un’aspra contesa tra la Casa Bianca e la sottostante classe politica statunitense. Per The Donald, infatti, gli assegni da 600 dollari destinati ai cittadini americani dovevano essere rivisti al rialzo, indirizzo peraltro condiviso da alcuni esponenti democratici di primo piano (tra questi, il senatore del Vermont Barnie Sanders).
Lo stallo è stato sbloccato, ma nel firmare la proposta di legge Donald Trump ha invitato il Congresso – con una raccomandazione di natura non vincolante - ad approvare un emendamento che porti a 2.000 dollari i pagamenti diretti per i cittadini.
Nelle ultime ore, tramite le parole del democratico Chuck Shumer, il partito dell’asinello ha manifestato l’intenzione di procedere all’approvazione degli interventi correttivi, ma rimangono perplessità – come rilevato dallo stesso Shumer su Twitter – sull’apertura dei senatori repubblicani al diktat del tycoon.
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