Tutti i guai della Cina: il dragone è in crisi

Violetta Silvestri

16 Agosto 2021 - 14:53

I dati economici continuano a mostrare un rallentamento della Cina: la potenza asiatica è davvero in crisi? Tutti i guai della ripresa di Pechino, dalla variante Delta ai disastri naturali.

Tutti i guai della Cina: il dragone è in crisi

La crescita economica della Cina sta rallentando, e non è solo la diffusione della variante Delta a mettere in allerta il dragone.

Gli ultimi dati parlano chiaro: produzione industriale e vendite al dettaglio si sono indebolite.

Instabilità e incertezza dominano la potenza asiatica nel pieno del massimo sforzo per tornare al rilancio dopo il crollo pandemico.

Tutti i guai economici della Cina: cosa sta succedendo a Pechino?

La Cina rallenta: numeri e cause del freno economico

I funzionari cinesi lunedì 16 agosto hanno rilasciato nuovi dati sulla produzione industriale, gli investimenti e le vendite al dettaglio per luglio, mostrando segni di debolezza dell’economia.

La crescita della produzione industriale è stata la più lenta degli ultimi 11 mesi, con un aumento del 6,4% rispetto a un anno fa.

L’aumento delle vendite al dettaglio a luglio è stato il più debole di tutto l’anno, mentre anche gli investimenti in immobilizzazioni hanno deluso le aspettative degli economisti.

Insieme all’ultimo focolaio di coronavirus, il mese scorso la Cina centrale è stata colpita da inondazioni catastrofiche, uccidendo più di 300 persone.

Danni e disagi diffusi hanno anche causato perdite economiche dirette per un totale di quasi 21 miliardi di dollari, secondo le statistiche del governo pubblicate questo mese.

La riacutizzazione del Covid-19, inoltre, probabilmente ha contribuito ad almeno parte del rallentamento delle vendite al dettaglio verso la fine di luglio, secondo Julian Evans-Pritchard, economista senior cinese per Capital Economics.

Non solo, le strozzature persistenti dell’offerta e le condizioni creditizie più rigide hanno esacerbato le preoccupazioni sulla crescita economica.

La spesa per le infrastrutture è stata particolarmente debole in quanto le autorità hanno ritirato il sostegno fiscale.

La produzione automobilistica è stata la peggiore tra i principali settori industriali, con una contrazione dell’8,5% a luglio rispetto a un anno prima. Ciò è dovuto principalmente alla carenza di chip in corso, secondo Iris Pang, di ING.

È probabile che anche la produzione di computer, apparecchiature per le telecomunicazioni e altri prodotti elettronici rallenti nei prossimi mesi a causa dei problemi di fornitura dei semiconduttori.

Le sfide economiche di Pechino

Ci sono anche altre sfide per l’economia cinese. La scorsa settimana, le autorità hanno chiuso un terminal nel porto di Ningbo-Zhoushan, il terzo porto container più grande del mondo, dopo che un lavoratore è risultato positivo al Covid.

Il porto gestisce merci che riempirebbero ogni giorno circa 78.000 container da 20 piedi e il terminal in questione rappresenta circa un quinto del volume del porto.

Ciò influenzerà negativamente l’attività di importazione ed esportazione nell’area di Shanghai e si prevede un’attesa anche di diversi mesi prima che la congestione del terminal sia eliminata.

Infine, il recente giro di vite regolamentare su tecnologia, istruzione e altri settori potrebbe anche ridurre la crescita per le aziende tecnologiche a breve termine, stando ad alcuni esperti.

Evans-Pritchard Capital Economics ha affermato di aspettarsi una ripresa della spesa man mano che il virus verrà riportato sotto controllo e le restrizioni verranno revocate in Cina.

Ma ha anticipato che il rallentamento altrove si approfondirà, poiché la Banca popolare cinese continuerà probabilmente a tenere sotto controllo la crescita del credito.

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