Secondo il ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra, la prossima estate ci sarà un boom della crescita nell’Unione europea grazie alla graduale immunizzazione dei cittadini.
L’Unione europea registrerà “una straordinaria accelerazione della crescita” già la prossima estate. A dirlo, oggi – martedì 16 febbraio – è stato il ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra.
Un grido di speranza, questo, che si leva sull’onda delle vaccinazioni in corso – seppure a rilento, e a distanza siderale dal passo di Londra – in attesa che i finanziamenti previsti dal Recovery Fund inizino a sortire i loro effetti (prima tranche a luglio).
UE, si avvicina un boom della crescita
Sono proprio i falchi olandesi, guardiani della stabilità economica e finanziaria del continente, a squarciare quel velo di nubi grigiastre che da tempo avvolge il cielo europeo: il giovane (e austero) ministro delle Finanze, Wopke Hoekstra, respinge in uno slancio di irrefrenabile ottimismo le stime deboli della Commissione europea – crescita del Pil UE nel 2021 rivista al ribasso, +3,8% contro il +4,2% delle previsioni di novembre – e traccia già i lineamenti di un’Europa post-pandemia.
Ad alimentare questo sussulto di speranza è il processo di vaccinazione su larga scala iniziato lo scorso 27 dicembre sul suolo continentale. Non senza intoppi, però: la riorganizzazione dello stabilimento belga di Puurs ha privato l’UE di una quota non irrilevante degli (ambitissimi) vaccini Pfizer, e lo scrutinio rigoroso dell’EMA – Agenzia europea per i medicinali – sugli immunizzanti proposti dalle altre Big Pharma è solo l’ennesimo ostacolo di una via piuttosto accidentata.
Non è un caso, del resto, che il Regno Unito abbia messo la freccia – capitalizzando al meglio la sua posizione di first mover in ambito vaccinale – fino a toccare quota 15 milioni di immunizzati, un record in rapporto alla popolazione. Eppure, secondo Hoekstra, il passo dell’UE è sufficiente per conservare uno spirito di ottimismo sulle prospettive del vecchio continente:
“Dobbiamo essere realisti, ma anche più ottimisti di quanto non lo sia stata la Commissione europea. Se guardiamo a cosa è successo dopo la prima ondata, in Olanda e negli altri paesi europei, allora possiamo attenderci questa estate una straordinaria accelerazione della crescita”.
Reintegro dei target fiscali nell’Eurozona?
Hoekstra, poi, è stato incalzato anche sui target fiscali congelati nell’Eurozona in seguito alla prima ondata della pandemia. Un capitolo spinoso, questo, per i falchi olandesi, che già nell’ora più buia della crisi sanitaria si interrogavano sul perché alcuni partner continentali non avessero spazio di manovra fiscale per affrontare le congiunture negative della pandemia, finendo per battagliare con il Governo italiano sul volume dei finanziamenti del Recovery Fund.
Target fiscali pronti ad essere reintegrati, dunque? Da falco a colomba, Hoekstra fa il pompiere e rimanda:
“È troppo presto per dirlo. Il Covid sta prendendo più tempo di quanto potessimo pensare, ed è difficile stimare quando ci sarà un cambiamento. Comunque non quest’anno”.
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