UE: stop alle agevolazioni fiscali sleali per le multinazionali in Belgio

Raffaella Marone

14/01/2016

Sono 35 le multinazionali che hanno usufruito di agevolazioni fiscali sleali: dovranno restituire alla Commissione Europea le tasse non pagate, pari a 700 milioni di euro.

UE: stop alle agevolazioni fiscali sleali per le multinazionali in Belgio

Dal 2005 il Belgio ha introdotto un sistema tributario che consentiva di ottenere importanti agevolazioni fiscali ad alcune società appartenenti ai gruppi multinazionali europei: la base imponibile era stata ridotta di una percentuale calcolata tra il 50% e il 90%.

Anche il Belgio - come in passato aveva fatto il Lussemburgo accordando ai grandi gruppi societari consistenti vantaggi fiscali - ha tentato di assicurarsi i cospicui versamenti versati dalle multinazionali sfruttando il principio della concorrenza tra regimi fiscali.

Grazie a questo sistema di tassazione abbinato al meccanismo di decisioni anticipate in materia fiscale, molte società che ruotavano nell’orbita di multinazionali, hanno potuto versare per un lungo periodo, meno tasse del dovuto.

Sconti sulle tasse: il precedente in Lussemburgo

Nell’autunno del 2014 il Consorzio Internazionale dei Giornalisti aveva denunciato la prassi - allora in uso in Lussemburgo - del «tax ruling» grazie alla quale un’azienda poteva sapere in anticipo quale sarebbe stato l’atteggiamento delle autorità fiscali di un determinato Paese con la garanzia giuridica che gli accordi non sarebbero cambiati.

La Commissione Europea ha dichiarato i vantaggi tributari sugli utili in esubero

illegali ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato

e ha individuato 35 multinazionali, quasi tutte collocate nel territorio dell’Unione Europea, a cui ha chiesto un risarcimento totale di 700 milioni di euro.

Vantaggi fiscali: l’indagine della Commissione

A febbraio del 2015 era stata istituita una Commissione speciale che indagasse sulle decisioni fiscali anticipate per compiere un’operazione di trasparenza sulle pratiche tributarie degli Stati membri finalizzata all’eliminazione dell’evasione fiscale e di comportamenti sleali fra gli stessi. L’indagine ha reso noto che

«il regime derogava dalla normale prassi prevista dalla normativa belga sulla tassazione societaria e dal cosiddetto principio di libera concorrenza».

Le norme comunitarie sugli aiuti di Stato infatti prevedono che qualora una multinazionale si trovi a generare un’eccedenza di utili, entra in gioco il principio di libera concorrenza secondo il quale gli utili in eccesso vengono ripartiti fra le società della multinazionale. In questo modo i profitti rimarrebbero nel Paese in cui sono stati realizzati e verrebbero tassati secondo il sistema fiscale locale, senza sconto alcuno, contribuendo a restituire un’immagine molto più coerente con l’effettiva realtà economica del Paese in questione.

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