Nonostante la retorica della Nato, ormai anche negli Stati Uniti si sono convinti che l’Ucraina non può vincere la guerra contro la Russia: il sentore degli analisti è che il conflitto sia destinato a durare a lungo e ad aumentare di intensità.
“L’Ucraina può vincere questa guerra contro la Russia, Per aiutarli a fare questo, gli alleati sono impegnati e hanno fornito assistenza di sicurezza all’Ucraina per miliardi di dollari”. Parole queste pronunciate una settimana fa da Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato.
Una uscita questa di Stoltenberg non casuale, che si va perfettamente a intersecare con il leitmotiv suonato recentemente con insistenza dalle parti di Washington e Londra: l’Ucraina può vincere questa guerra viste le difficoltà militari fin qui incontrate da parte della Russia.
Anche se le truppe di Mosca in questi tre mesi hanno conquistato tutto il territorio costiero del Mar d’Azov e una parte di quello del Mar Nero, oltre a diversi centri nel Donbass, di certo l’avanzata russa finora è stata frenata dalla resistenza dell’esercito ucraino ben foraggiato e coadiuvato dall’Occidente.
Quando però si parla di una vittoria sul campo di Kiev, bisogna prima capire cosa si intenda in questo caso per successo militare. Se l’idea è quella di respingere l’invasione russa allora il ragionamento potrebbe anche filare, ma se si pensa che l’Ucraina possa portare la Russia ad alzare bandiera bianca questo appare assai irreale.
Prima della resa infatti Vladimir Putin potrebbe dare l’ordine di sganciare una delle 1.500 testate nucleari già pronte a essere usate, oppure iniziare a lanciare sistematicamente i terrificanti missili ipersonici a sua disposizione.
In sostanza se malauguratamente Putin volesse, potrebbe sbriciolare in poche ore quel che resta dell’Ucraina. Naturalmente una cosa del genere scatenerebbe una durissima reazione da parte dell’Occidente e, a quel punto, tutto il mondo sprofonderebbe nel baratro di una possibile guerra nucleare.
Uno scenario apocalittico che, anche a Mosca, nessuno sembrerebbe volere, ma le armi finora non utilizzate dalla Russia sono un fattore che deve essere sempre tenuto in considerazione quando si parla di una possibile vittoria dell’Ucraina in questa guerra.
Se l’Ucraina non può vincere, come finirà questa guerra?
Negli Stati Uniti molto sta facendo discutere un articolo del New York Times dove il quotidiano, senza girarci troppo attorno, ha scritto chiaramente che “l’Ucraina non può vincere questa guerra” e che “senza obiettivi chiari Joe Biden mette e rischio l’Europa”.
Se però la posizione della Nato continuerà a essere quella del non prendere in considerazione qualsiasi riconoscimento territoriale alla Russia, neanche della Crimea che di fatto Mosca amministra dal 2014, una soluzione diplomatica appare impossibile.
Lo scenario di una lunga guerra di conseguenza al momento appare essere quello più probabile, anche perché Dmitrij Suslov, direttore del Centro studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca, intervistato dal Corriere della Sera ha fatto intendere come la Russia potrebbe non accontentarsi della conquista del Donbass.
Di conseguenza secondo Suslov le possibilità “di una guerra senza fine sono fortemente aumentate”, con la battaglia decisiva che potrebbe essere quella per la presa di Odessa, un autentico fortino ucraino e al momento ultimo sbocco sul mare rimasto a Kiev.
Il protrassi del conflitto però automaticamente andrebbe ad aumentare il rischio di un coinvolgimento diretto della Nato, senza considerare tutte le conseguenze economiche per l’Europa che una “guerra infinita” andrebbe a comportare.
Non è un caso che l’Italia nei giorni scorsi ha consegnato all’Onu un piano per la pace in Ucraina, la Francia da tempo sta dialogando con tutte le cancellerie per cercare una soluzione e la Germania si sta muovendo in maniera simile a Parigi.
L’attivismo per un cessate il fuoco da parte dei big dell’Unione europea però si starebbe scontrando con il muro formato non solo da Stati Uniti e Regno Unito, ma anche dalla Polonia e dai Paesi baltici.
“Stiamo combattendo una proxy war, questa non è una guerra Russia-Ucraina ma una guerra Russia-Nato o Russia-Usa” ha aggiunto Suslov al Corriere, con una pace che potrà arrivare soltanto quando Mosca e Washington decideranno che sarà giunto il momento di iniziare a parlarsi.
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