L’Unione europea fa ricorso contro la sentenza del tribunale generale dell’UE che scagionava Apple, riavviando una battaglia fiscale che vale 13 miliardi di euro
La battaglia tra Unione europea e Apple sul fronte tassazione non è affatto finita.
Trapelano infatti ulteriori certezze circa l’imminente ricorso contro la sentenza del tribunale generale, che sostanzialmente scagionava Apple, sostenendo come la Commissione non fosse riuscita a dimostrare che il governo irlandese avesse effettivamente garantito vantaggi fiscali al colosso tech.
Ecco perché la stessa Commissione europea ha annunciato il ricorso, riavviando una battaglia fiscale che coinvolge Apple e stato irlandese e vale circa 13 miliardi di euro.
Guidato da Margrethe Vestager, il gruppo antitrust europeo sostiene che nel 2016 Apple avrebbe dovuto versare 13 miliardi di euro all’Irlanda, quest’ultima accusata dall’Ue di aver concesso all’azienda statunitense “illeciti vantaggi fiscali”.
Sia il governo irlandese che la compagnia di Cupertino continuano a smentire tutte le accuse, ed ora il caso sarà presentato alla Corte europea.
Ue contro Apple: in ballo 13 miliardi di euro
La danese Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, ha annunciato il ricorso spiegando che la sentenza contiene “una serie di errori di diritto”:
“La Commissione ha deciso di presentare ricorso dinanzi alla Corte di giustizia europea contro la sentenza del Tribunale del luglio 2020, sul caso di aiuti di Stato ad Apple in Irlanda. Pur rispettando quanto concluso in prima sede, riteniamo che il Tribunale abbia commesso una serie di errori di diritto.”
Ha quindi sottolineato come la stessa corte aveva precedentemente affermato che gli Stati membri dell’UE sono sempre tenuti a rispettare i trattati europei, anche se in grado di stabilire leggi fiscali proprie:
“È nostro dovere continuare a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per far sì che le aziende paghino la quota di tasse che gli spetta”,
ha continuato Vestager.
La sentenza di luglio ha messo in forte dubbio il lavoro della Commissione sul fronte concorrenza, chiedendo di fatto ulteriori prove che andassero a certificare a posteriori l’illecito, e rendendo così il compito dell’Ue estremamente complicato.
In risposta all’annuncio di ricorso, un portavoce di Apple ha spiegato che la mossa “non modificherà le conclusioni del Tribunale, che dimostrano che abbiamo sempre rispettato la legge in Irlanda, cosa che siamo soliti fare ovunque operiamo”.
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