Dopo il caso GameStop gli investitori retail tornano alla carica, stavolta in Giappone: nel mirino il titolo Bank of Japan, in rally sulla Borsa di Tokyo.
Tornano alla carica gli investitori retail dopo il caso GameStop. Stavolta, le scommesse dei millennial trader puntano dritte al Giappone, e infiammano le azioni di Bank of Japan, la banca centrale del Sol Levante.
Da inizio settimana, sulla sezione Jasdaq della Borsa di Tokyo una pioggia di buy ha iniziato a spingere in alto il titolo, ora arrivato a quota 40.000 yen, per un variazione percentuale positiva del 42,8% in soli due giorni.
Gli investitori retail spingono Bank of Japan
In un certa misura, questo è il lascito del terremoto GameStop: come noto, ad inizio anno frotte di investitori retail si erano coordinate su Reddit, piattaforma di social news statunitense, per piazzare le loro scommesse al rialzo sulle azioni targate GME, e costringere così i tanti short seller che vendevano allo scoperto il titolo a battere in ritirata (tecnicamente, uno short squeeze).
E ora, mentre il Congresso USA tenta a fatica di far luce sulle responsabilità di hedge fund, piattaforme di trading e piccoli investitori, la grande febbre per i titoli deboli inizia a contagiare i mercati internazionali, ultima spia delle storture del processo di democratizzazione della finanza.
Ad ingolosire gli investitori retail Bank of Japan, quotata sulla Borsa di Tokyo. La scorsa settimana il titolo aveva iniziato a dare alcuni segni di vivacità, passando dai 28.000 yen di mercoledì ai 29.890 toccati nell’ultima sessione settimanale, in un primo movimento rialzista che esprime una variazione percentuale positiva del 6,7%.
Poi, nei primi due giorni di questa settimana, l’affondo decisivo degli investitori retail: una quarantotto ore di scambi ha visto il titolo volare sulla soglia dei 40.000 yen, in rialzo del 42,8% rispetto alla quota di chiusura dello scorso venerdì, e del 62,6% dall’inizio dell’anno.
Gli investitori puntano agli utili di capitale
Il movimento di mercato che sta interessando Bank of Japan sembra controintuitivo, visti i dividendi limitati elargiti dalla banca centrale ai suoi azionisti e l’impossibilità di esercitare un diritto di voto con un malloppo di azioni BoJ, ma come sottolineato da Bloomberg, in un mondo in cui “le scarpe sono un asset class e le criptovalute valgono sei miliardi di dollari” anche il pump del prezzo delle azioni di una banca centrale potrebbe non essere così bislacco.
Certo, gli investitori che stanno favorendo il rally del titolo non hanno mire politiche né altro. Semplicemente, esprimono degli istinti primordiali verso gli utili di capitale, e per questo, come evidenziato dall’analista di Matsui Securities Co. Tomoichiro Kubota, continueranno a seguire il titolo “finché il prezzo salirà e ci saranno altri compratori”.
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