Unicredit, Mustier lascia: cosa succede ora e cosa c’entra Mps

Violetta Silvestri

01/12/2020

Unicredit in primo piano dopo l’addio annunciato dal CEO Mustier. Cosa succede adesso al gruppo bancario e, soprattutto, alla questione Mps?

Unicredit, Mustier lascia: cosa succede ora e cosa c’entra Mps

Unicredit nel mirino degli osservatori finanziari dopo l’annuncio dell’addio da parte del Ceo Mustier.

L’amministratore delegato francese ha confermato che lascerà l’incarico a fine mandato, nell’aprile 2021, aprendo di fatto nuove strade e sfide per l’istituto bancario.

Come spiegato dallo stesso ad uscente, infatti, la visione strategica per la società non è più condivisa tra il Ceo e il consiglio di amministrazione. Restano, evidentemente, divergenze di un certo rilievo su come strutturare il futuro della banca e questo ha spinto Mustier a non ricandidarsi a fine mandato.

I riflettori, dunque, si sono accesi su quello che per alcuni osservatori è un vero e proprio terremoto, puntando su due domande importanti: cosa accadrà adesso a Unicredit e cosa c’entra il dossier Mps con l’addio di Mustier?

Mustier lascia Unicredit: cosa succede adesso?

La conferma di un addio, non proprio a sorpresa, è arrivata dal comunicato di Mustier dopo un fine settimana, quello di fine novembre, piuttosto movimentato per Unicredit.

Il ceo, dunque, lascia, ammettendo che non ci sono convergenze sul piano strategico della società e marcando frizioni all’interno del board già evidenziate da tempo.

Nei suoi quattro anni di gestione della banca, l’ad francese ha ridotto drasticamente la quantità di crediti inesigibili, migliorato l’efficienza della banca e venduto attività non essenziali. Il suo focus era indirizzato all’internazionalizzazione dell’istituto, piuttosto che al rafforzamento a livello nazionale. E al no a una politica di fusioni e acquisizioni.

Poco prima della pandemia, UniCredit era abbastanza in salute da pianificare un aumento significativo dei pagamenti degli azionisti, raccogliendo finalmente i frutti della sua svolta, secondo alcuni analisti.

Tuttavia le strategie future per la banca non hanno trovato unanime approvazione e Mustier ha deciso di farsi da parte.

Cosa succede adesso a Unicredit? Innanzitutto occorrerà svelare il nuovo nome dell’ad, iniziando la ricerca tra papabili candidati a un ruolo così importante per l’istituto di credito.

Le indiscrezioni parlano già di possibili sostituti che saranno al vaglio del presidente Padoan e del board, come annunciato proprio nella nota del gruppo:

“inizieranno una ricerca, sia all’interno che all’esterno del gruppo, per identificare il nuovo Ceo seguendo un processo di selezione accurato e rigoroso che riflette l’impegno del Gruppo per assicurare una solida governance aziendale”

Ma, soprattutto, si dovrà tracciare la linea strategica della banca, con i piani anche del prossimo futuro. E i riflettori non possono non accendersi sul dossier Mps, in parte osteggiato da Mustier.

Mps: cosa c’entra con l’addio di Mustier?

La novità di Mustier che lascia Unicredit ha scatenato una serie di valutazioni proprio sul delicato e complesso dossier Mps, che tanto sta coinvolgendo la banca milanese e il Governo.

La questione non è proprio di secondo ordine per gli osservatori e intreccia la visione strategica dell’ad francese con le mosse politiche dell’esecutivo.

Nella spinta a consolidare il sistema bancario attraverso acquisizioni e fusioni, che proviene da più parti, Italia e BCE in primis, Unicredit è stata individuata dal Governo come perfetto interlocutore per acquisire il 68% di proprietà statale dell’istituto senese.

L’operazione non è mai piaciuta a Mustier, piuttosto scettico nei confronti della strategia di M&A, invece tanto supportata con fusioni in vista da più parti anche in Italia.

A detta di alcuni esperti, rilevare il Monte Paschi sarebbe una distrazione di cui UniCredit potrebbe fare a meno, anche si parla di un grande sussidio statale per coprire i costi e le eventuali carenze di capitale.

L’operazione potrebbe essere d’intralcio se si presentasse un obiettivo internazionale più attraente. Strategicamente, la banca italiana farebbe meglio ad acquistare Commerzbank AG, rafforzando la sua già considerevole presenza in Germania.

Considerazioni, probabilmente, sostenute dallo stesso ad francese, riluttante dinanzi a tale prospettiva, caldeggiata invece dal Governo. La nomina di Padoan alla presidenza di Unicredit ha ricevuto l’applauso politico, considerando che l’ex ministro del PD aveva già trattato il dossier Mps.

Nei commenti sull’addio di Mustier, quindi, sono entrate analisi specifiche sul caso dell’istituto senese. La sua visione così contrariata ad acquisire la società avrebbe rafforzato la rottura e la convinzione a non ricandidarsi.

L’ostinazione del Ceo di Unicredit a non cedere alla politica delle acquisizioni ha forse scontentato chi, invece, vede il consolidamento tramite l’operazione Mps una risposta all’acquisto da parte di Intesa di UBI Banca e alla possibile fusione Credit Agricole SA con Creval.

L’addio di Mustier, per molti, favorirà la trattativa Unicredit-Governo per definire l’acquisto di Monte dei Paschi di Siena. Non a caso, mentre le azioni Unicredit continuano il tonfo (martedì 1 dicembre scambi a -6,0%), il titolo Mps è in rialzo di oltre il 3% nello stesso giorno.

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