Aumenta la pressione degli Usa sulla Russia, affinché Putin sia costretto a fermare la guerra. Biden preme sul fronte finanziario e in una nuova mossa vieta il pagamento del debito russo in dollari.
La tensione Usa-Russia si fa sempre più alta e la pressione su Putin cresce, soprattutto con le sanzioni occidentali.
L’ultima novità arriva dal Tesoro degli Stati Uniti, che ha sospeso i pagamenti del debito in dollari dai conti del Governo russo presso le banche statunitensi, costringendo di fatto Mosca a trovare fonti di finanziamento alternative per pagare gli investitori obbligazionari.
L’aumento della pressione arriva quando Washington e Bruxelles stanno pianificando nuove sanzioni anche alla luce della strage di civili ucraini con fosse comuni.
Cosa significa la nuova mossa di Biden? La Russia può davvero cadere in default questa volta?
Usa bloccano la Russia sui pagamenti delle cedole. Torna lo spettro default
Come riportato da Reuters stamane, gli Stati Uniti hanno impedito al governo russo di pagare ai detentori del proprio debito sovrano oltre 600 milioni di dollari dalle riserve detenute presso le banche americane.
In base alle sanzioni messe in atto dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio, le riserve di valuta estera detenute dalla banca centrale russa presso le istituzioni finanziarie statunitensi sono state congelate.
Tuttavia il Dipartimento del Tesoro aveva consentito a Mosca di utilizzare quei fondi per effettuare pagamenti di cedole sul debito sovrano denominato in dollari, caso per caso.
Lunedì 4 aprile, quando era in scadenza più grande dei pagamenti, incluso quello di 552,4 milioni di dollari su un’obbligazione in scadenza, il Governo degli Stati Uniti ha deciso di interrompere l’accesso di Mosca ai fondi congelati, come spiegato da un portavoce del Tesoro.
Nella stessa data era scattata anche la deadline per il pagamento di una cedola di 84 milioni di dollari su un’obbligazione in dollari sovrani del 2042.
La mossa vuole costringere Mosca a prendere la difficile decisione di utilizzare i dollari a cui ha accesso per i pagamenti del suo debito invece di dirottarli per altri scopi, incluso il sostegno al suo sforzo bellico, ha affermato il portavoce.
In sintesi, Putin deve scegliere tra tre opzioni poco attraenti: drenare le riserve in dollari detenute nel proprio Paese, spendere nuove entrate o andare in default.
Da ricordare, la Russia, che ha un totale di 15 obbligazioni internazionali in circolazione per un valore nominale di circa 40 miliardi di dollari, è riuscita finora a evitare l’insolvenza.
L’ultima volta ha pagato una cedola di $447 milioni su un’obbligazione in dollari sovrani del 2030, in scadenza giovedì scorso, almeno il quinto pagamento di questo tipo dall’inizio della guerra.
Se la Russia non effettua alcuno dei suoi imminenti pagamenti obbligazionari entro i tempi predefiniti, o paga in rubli dove sono specificati dollari, euro o un’altra valuta, cadrà in default. Un’inadempienza le vieterebbe di accedere ai mercati fino a quando i creditori non saranno completamente rimborsati e tutte le cause legali derivanti dall’insolvenza non saranno risolte.
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