Vaccini, Italia a rischio flop anche ad aprile: i numeri di Figliuolo non convincono

Alessandro Cipolla

01/04/2021

Stando al piano di Figliuolo, dalla metà di aprile in Italia si devono iniziare a fare 500.000 somministrazioni al giorno: un numero impossibile con i soli 8 milioni di vaccini in arrivo in questo mese, con Veneto e Lazio pronte a fermarsi visto che le scorte sono finite.

Vaccini, Italia a rischio flop anche ad aprile: i numeri di Figliuolo non convincono

Siamo di fronte a un cambio di passo”. Così lo scorso 30 marzo il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo si è sbilanciato in audizione congiunta a Camera e Senato. Del resto, è da quando si è insediato il nuovo Governo che la parola d’ordine è “accelerare”.

I numeri però in Italia purtroppo raccontano una storia diversa. Nel primo trimestre, a fronte di 15,6 milioni di dosi attese, i vaccini realmente arrivati sono stati 11,2 milioni ovvero 4,4 milioni in meno rispetto alle aspettative.

Grandi aspettative sono state così riposte nel secondo trimestre 2021 che da oggi prende ufficialmente il via. Stando al piano Figliuolo per i vaccini, dal 24 marzo si sarebbe dovuto iniziare a fare 300.000 somministrazioni al giorno, passando a 500.000 al giorno dal 14 aprile.

Stando al Sole 24 Ore, il 30 marzo sono state fatte 243.000 somministrazione e il picco si è raggiunto il 26 marzo con 259.000 iniezioni. Il ritardo rispetto alla tabella di marcia di Figliuolo potrebbe però accentuarsi ad aprile visto che il problema rimane sempre lo stesso: in Italia arrivano pochi vaccini rispetto a quanto auspicato.

Piano Figliuolo: rischio flop ad aprile

Stando alla tabella presente sul sito del Ministero della Salute, in Italia in questo secondo trimestre arriveranno in totale circa 52,5 milioni di dosi del tanto agognato vaccino anti-Covid.

Sempre durante la sua audizione del 30 marzo, Francesco Figliuolo ha annunciato che ad aprile saranno oltre 8 milioni i vaccini attesi nel nostro Paese. Il Fatto Quotidiano così ha fatto dei rapidi calcoli ipotizzando un flop per il mese di aprile.

Se stando al piano Figliuolo in Italia si dovranno fare 300.000 somministrazioni al giorno fino al 13 aprile, per passare poi a 500.000 dal 14 aprile, con a disposizione 8 milioni di dosi si potranno fare duranti i trenta giorni del mese in media solo 266.000 iniezioni al giorno.

A meno di un aumento della dotazione delle dosi rispetto a quanto previsto, auspicando al tempo stesso che non ci siano ritardi e tagli nelle forniture, ad aprile in Italia si potrà vaccinare al massimo allo stesso ritmo della seconda metà di marzo.

Italia: il problema sono i pochi vaccini

Niente “cambio di passo” di conseguenza come dichiarato da Figliuolo, con la situazione reale che appare ben diversa da quella descritta. Basta leggere le parole di Luca Zaia che ha annunciato uno stop alle somministrazioni in Veneto.

Annuncio - ha dichiarato il Presidente di Regione - che noi, che al momento siamo primi per vaccinazioni (ne facciamo 35.000 al giorno), sospendiamo le vaccinazioni nel senso che domani faremo un po’ di richiami”.

Il problema di fondo rimane così sempre lo stesso “non sono arrivati vaccini, ci mancano”, con pure il Lazio (altra Regione virtuosa nelle somministrazioni) che presto non potrebbe far altro che fermarsi.

Dopo settimane di annunci questa appare la triste realtà dei fatti: l’Italia potrà accelerare solo quando aumenteranno le dosi in arrivo, con Mario Draghi che da settimane stando alle cronache starebbe battendo a riguardo i pugni sul tavolo a Bruxelles. Al momento però i risultati ancora non si vedono.

Come emerge dal nuovo decreto, dove non è stata pianificata alcuna riapertura, il Governo non può fare previsioni perché non ha certezze sul suo piano vaccini. Per il cambio di passo, purtroppo il sentore è che dovremo ancora aspettare.

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