Campagna vaccinale antinfluenzale 2021/2022 al via a ottobre, il vaccino si potrà fare anche in farmacia. Quanto costa, per chi è gratis, quando è raccomandato e terza dose Covid: le cose da sapere.
Mentre l’Italia va verso la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid per i soggetti con sistema immunitario compromesso e gli anziani, si avvicina anche la stagione del vaccino antinfluenzale 2021-2022.
Storicamente il vaccino contro l’influenza è raccomandato per i bambini, le persone fragili e gli anziani. Quest’anno le due campagne vaccinali, contro l’influenza e contro il Covid-19, “rischiano” di coincidere, e non mancano i dubbi sulla sicurezza, i rischi e i possibili effetti collaterali causati dalle due iniezioni fatte a distanza di poco tempo.
Un’altra novità di quest’anno riguarda la possibilità di fare il vaccino antinfluenzale in farmacia. Qui di seguito tutte le informazioni utili in attesa che parta la campagna vaccinale contro l’influenza: quando inizia e dove si fa, chi deve fare il vaccino, per chi è gratis, quanto costa e come si procederà con il vaccino e la terza dose anti-Covid.
Vaccino influenza 2021-2022: quando si deve fare
Ad aprile il Ministero della Salute ha emanato la circolare con le raccomandazioni per la stagione del vaccino antinfluenzale 2021-2022.
Il documento sottolinea che la vaccinazione costituisce la più efficace strategia di prevenzione contro l’influenza e raccomanda, vista l’emergenza Covid-19, di anticipare la campagna vaccinale anti-influenza a inizio ottobre. Tradizionalmente il periodo destinato al vaccino antinfluenzale in Italia va da metà ottobre a fine dicembre e le date di inizio variano da Regione a Regione, anche in base alla loro capacità di approvvigionamento delle dosi.
Dove si fa il vaccino antinfluenzale 2021-2022
Il vaccino contro l’influenza si fa presso il proprio medico o pediatra di famiglia oppure presso gli ambulatori vaccinali della Asl.
Quest’anno c’è una novità: il vaccino antinfluenzale può essere somministrato anche in farmacia direttamente dal farmacista. Possono fare il vaccino in farmacia sia le persone che hanno diritto al vaccino gratuito (over 65, soggetti con patologie gravi, donne in gravidanza, addetti ai servizi pubblici essenziali…) sia tutti gli altri, purché maggiorenni.
La somministrazione del vaccino antinfluenzale in farmacia costa 6,16 euro, da aggiungere al prezzo del farmaco per chi deve pagarlo (dai 10 ai 25 euro).
Vaccino influenza: per chi è gratuito
In Italia la vaccinazione antinfluenzale viene offerta attivamente e gratuitamente ai soggetti che per le loro condizioni personali corrono un maggior rischio di complicanze nel caso contraggano l’influenza. Ecco chi sono:
- Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”
- Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza: a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO); b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite; c) diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI >30); d) insufficienza renale/surrenale cronica; e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; f) tumori e in corso di trattamento chemioterapico; g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; j) patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari); k) epatopatie croniche
- Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
- Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
- Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
- Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato)
- Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali
- Forze di polizia, Vigili del fuoco e altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, la vaccinazione è raccomandata ed è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie
- Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani: allevatori, addetti all’attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici e libero-professionisti
- Donatori di sangue
Anche per la stagione 2021-2022, a causa del permanere dell’emergenza Covid-19, il vaccino antinfluenzale è raccomandato fortemente per la fascia d’età 60-64 anni, alla quale può essere offerta gratuitamente.
Il documento del Ministero della Salute precisa che “gli operatori sanitari dovrebbero applicare il loro giudizio clinico per tenere conto del rischio di influenza che aggrava eventuali malattie di base che un paziente può avere, così come il rischio di gravi malattie derivanti dall’influenza stessa. Il vaccino antinfluenzale dovrebbe essere raccomandato e offerto gratuitamente, in questi casi, anche se l’individuo non appartiene ai gruppi di rischio clinici sopra specificati. Inoltre, dopo aver vaccinato le categorie di popolazione eleggibili, laddove siano presenti scorte eccedenti di vaccino, è possibile offrirlo gratuitamente a chiunque lo richieda”.
Cosa contiene il vaccino antinfluenzale 2021-2022
Le composizioni dei vaccini influenzali per la stagione 2021-2022 autorizzati dall’AIFA e dall’EMA sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale.
Sono costituiti da antigeni virali preparati in base ai seguenti ceppi:
vaccini ottenuti in uova embrionate di pollo - A/Victoria/2570/2019 (H1N1)pdm09-like virus - A/Cambodia/ e0826360/2020 (H3N2)-like virus - B/Washington/02/2019-like virus (lineaggio B/Victoria); e - B/Phuket/3073/2013- like virus (lineaggio B/Yamagata)
Nel caso dei vaccini trivalenti, l’OMS raccomanda l’inserimento del ceppo B/Washington/02/2019-like virus (lineaggio B/Victoria), in aggiunta ai due ceppi di tipo A sopramenzionati; vaccini ottenuti su colture cellulari - A/Wisconsin/588/2019 (H1N1)pdm09-like virus - A/Cambodia/ e0826360/2020 (H3N2)-like virus - B/Washington/02/2019-like virus (lineaggio B/Victoria); e - B/Phuket/3073/2013- like virus (lineaggio B/Yamagata)
Nel caso dei vaccini trivalenti, l’OMS raccomanda l’inserimento del ceppo B/Washington/02/2019-like virus (lineaggio B/Victoria), in aggiunta ai due ceppi di tipo A sopramenzionati. È possibile utilizzare gli stessi virus modificati in alcune sequenze genomiche come indicato nella raccomandazione del BWP Ad hoc influenza Working Group EMA/CHMP/BWP/80561/2021 del 19 giugno 2021 sopra citata.
AIFA invita a “segnalare le sospette reazioni avverse che si verificassero dopo la somministrazione di un vaccino, in quanto le segnalazioni contribuiscono al monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio dei vaccini come di ogni altro medicinale. Si ricorda che gli operatori sanitari sono tenuti a segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa osservata”.
Vaccino influenza e terza dose Covid: è possibile?
La somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid in Italia partirà il 20 settembre, a meno di un mese di distanza dall’avvio della campagna vaccinale influenzale (che però non ha ancora una data di inizio ufficiale).
Un’ipotesi allo studio è quella di unire i due vaccini in un unico vaccino bivalente che serva da richiamo contro il Covid e come protezione dal virus dell’influenza. È quello che sta sviluppando Moderna.
“Un monodose sarebbe vantaggioso, dal punto economico e organizzativo - commenta il prof. Fabrizio Pregliasco, docente all’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi, al Corriere della Sera - soprattutto per le categorie cui è raccomandato proteggersi dall’influenza: over 60 e soggetti fragili. Per gli altri potrebbe rappresentare un incentivo ad avere una copertura immunitaria più ampia. Nel caso invece i due vaccini vengano somministrati separatamente, è bene aspettare almeno un paio di settimane tra l’uno e l’altro”.
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