Mentre si continua a parlare di vaccini obbligatori, il Governo si prepara a una nuova stretta sul green pass: per lo storico Barbero, Dante avrebbe messo i nostri politici nel Girone degli Ipocriti.
“Si finisce all’inferno quando si è ipocriti, cioè non si ha il coraggio di dire le cose come stanno”. Non ha usato di certo mezzi termini lo storico Alessandro Barbero, ospite alla FIOM in Festa 2021, per criticare quelle che sono state le recenti scelte del Governo nella delicata partita che si sta giocando sul doppio binario green pass-vaccini obbligatori.
“Un conto è dire ‘Signori abbiamo deciso che il vaccino è obbligatorio perché è necessario, e di conseguenza, adesso introduciamo l’obbligo’, io non avrei niente da dire su questo - ha spiegato l’accademico - Un altro conto è dire ‘No, non c’è nessun obbligo, ma semplicemente non puoi più vivere, non puoi più andare all’università: però non c’è l’obbligo nel modo più assoluto, perché il vaccino serve davvero e il Green pass serve per questo’”.
Per questo motivo Barbero ha concluso il suo ragionamento scherzando sul fatto che Dante, il suo Girone degli Ipocriti, avrebbe trovato il modo “di riempirlo fino a farlo traboccare scegliendo tra i nostri politici di oggi”.
Mai come in questo momento così complesso dove il Governo appare essere al bivio per quanto riguarda l’obbligo vaccinale, la comunicazione politica appare schizofrenica in virtù anche delle delicate elezioni amministrative di inizio ottobre.
Il Governo tra vaccini obbligatori e green pass allargato
Dopo le parole di Mario Draghi che si è detto possibilista sull’introduzione dell’obbligo vaccinale in Italia, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è esposto pubblicamente sul tema.
“Non si invochi la libertà per sottrarsi dalla vaccinazione - ha dichiarato Mattarella alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Pavia - perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui, e in qualche caso di mettere in pericolo la vita altrui”.
In questo scenario tutto farebbe pensare a un’imminente svolta sul vaccino obbligatorio, ma le voci che arrivano da Palazzo Chigi parlano invece di un Governo pronto ad allargare ulteriormente il perimetro del green pass.
Da ottobre infatti la certificazione verde dovrebbe diventare necessaria per i dipendenti pubblici e i lavoratori di quegli esercizi, come ristoranti o palestre, dove già il green pass è obbligatorio per i clienti.
Anche Matteo Salvini, finora sempre ostile alla stretta, questa volta si è dimostrato meno rigido di fronte a questa possibile estensione dei divieti. Una strategia questa per cercare di convincere i milioni di italiani che ancora non hanno ricevuto neanche una dose del vaccino contro il Covid.
Ma ha senso continuare a irrigidire le norme sul green pass trasformandolo in un obbligo mascherato? Di certo un giro di vite sui vaccini sarebbe difficile da digerire da alcuni dei partiti della maggioranza, ma questa ipocrisia di fondo poco si sposa con l’etichetta “dei migliori” affibbiata al Governo al momento della sua nascita.
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