Vitalizi: la Cassazione ha bocciato il ricorso di un parlamentare che si opponeva ai tagli voluti dal M5s. La decisione è stata rimessa all’autodichia delle Camere.
La Corte di Cassazione ha bocciato il ricorso presentato da un parlamentare che si opponeva al taglio dei vitalizi, misura fortemente voluta dal Movimento 5 stelle.
I vertici pentastellati hanno subito cantato vittoria, ma non è esattamente così: infatti, i giudici della Corte di Cassazione hanno bocciato il ricorso rimettendolo alla competenza delle Camere, le uniche che possono dirimere la questione dei vitalizi, in virtù della cosiddetta “autodichia”, ovvero la prerogativa di alcuni organi dello Stato di risolvere al loro interno tutte le questioni inerenti il personale dipendente.
Dunque, sul taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari non è ancora detta l’ultima parola: la Cassazione ha passato la “patata bollente” alle singole Camere, le quali dovranno decidere se prevedere o meno i tagli a questo privilegio parlamentare.
Il ricorso in Cassazione era stato presentato da Paolo Armaroli, ex parlamentare che si era visto decurtare il proprio vitalizio del 44,41%, il quale chiedeva alla Corte di annullare la delibera che aveva disposto il taglio.
Nel frattempo, il Ministro Di Maio ha ricordato su Facebook che grazie al taglio dei vitalizi degli ex parlamentari, lo Stato risparmia circa 280milioni di euro a legislatura, risorse che possono essere utilizzare a favore degli italiani.
Tagli ai vitalizi parlamentari: la Cassazione boccia il ricorso
I vitalizi agli ex parlamentari sono da sempre una delle questioni più odiate e discusse dall’opinione pubblica. Il Movimento 5 stelle ne ha fatto un cavallo di battaglia tanto che oggi sta festeggiando l’ultima decisione della Corte di Cassazione: infatti, i giudici supremi hanno bocciato il ricorso presentato da Paolo Armaroli, ex parlamentare che aveva adito la Cassazione per ricorrere contro la decurtazione del proprio vitalizio; nel dettaglio, un taglio pari al 44,41% della somma totale.
In realtà si tratta di una vittoria solo a metà: infatti se è vero, da una parte, che la Corte ha bocciato il ricorso, è anche vero che i giudici hanno rimesso la questione all’autodichia delle Camere. In altre parole significa che solo le Camere possono decidere circa i vitalizi e tutte le altre questioni che riguardano i loro dipendenti.
Dunque, la Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione presentato da Armaroli e, nella decisione ha dichiarato:
“Le controversie relative alle condizioni di attribuzione e alla misura dell’indennità parlamentare non possono che essere decise dagli organi dell’autodichia, la cui previsione risponde alla medesima finalità di garantire la particolare autonomia del Parlamento."
Così la Corte di Cassazione a Sezioni Unite.
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