Il Governo sta preparando i primi correttivi al Jobs Act. Nella bozza si inseriscono anche i buoni lavoro, con una maggiore tracciabilità dei voucher. Ecco le novità.
Buoni lavoro: neanche dieci giorni fa il ministro del lavoro Giuliano Poletti aveva ipotizzato una maggiore tracciabilità nell’utilizzo dei voucher.
Adesso sembra proprio che il Governo Renzi voglia passare dalla parole ai fatti. E’ in lavorazione infatti il primo decreto legislativo contenente i correttivi al Jobs Act che potrebbe essere pronto già per il prossimo Consiglio dei ministri.
Buoni lavoro: cosa cambia nell’uso dei voucher?
La bozza prevederebbe una nuova procedura di utilizzo dei voucher che diventerebbero di fatto totalmente tracciabili, in modo da frenarne l’utilizzo abusivo.
Proprio a questo scopo, il premier Renzi ha dichiarato di voler mettere mano alla normativa:
Siamo contrari all’abolizione dei voucher e contestualmente disponibili a discutere con il Parlamento eventuali forme migliorative. I percettori di voucher oscillano tra 1,9% e 2,7% della forza lavoro, in larga parte turismo e commercio. Se ci sono eccessi siamo pronti a discuterne.
Secondo quanto riportato nella bozza, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa, con un sms o con la posta elettronica, il datore di lavoro sarà tenuto a comunicare alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro:
- i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore;
- il luogo della prestazione;
- la durata dell’impiego accessorio.
In caso di violazione si applicheranno sanzioni amministrative da 400 a 2.400 euro, in relazione a ciascun lavoratore per cui è stata emessa la comunicazione
In questo modo la procedura per utilizzare i buoni lavoro assomiglia molto a quella prevista per il lavoro intermittente.
Resteranno i limiti dei 7mila euro per la prestazione complessiva e di 2mila euro per la prestazione svolta per ogni singolo committente, tranne in agricoltura: in questo settore infatti la normativa prevede il solo limite complessivo di 7mila euro.
Buoni lavoro, INPS: boom di voucher
I dati ufficiali dell’Inps raccontano poi che nel corso dell’anno 2015 sono stati venduti oltre 115 milioni di voucher, ma la riscossione è stata pari solo a 88 milioni.
Una cifra che fa riflettere perché mancherebbero all’appello, proprio perché non tracciabili, quasi 300 milioni di euro di lavoro acquistato con buoni lavoro ma poi non pagato.
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