Zona bianca o zona gialla, poco importa: il nuovo decreto le rende simili

Giorgia Bonamoneta

26 Dicembre 2021 - 08:06

Decreto di Natale - cambiano ancora le regole per fronteggiare il Covid-19. Previste nuove restrizioni e una maggior richiesta di super green pass. Cosa cambia?

Zona bianca o zona gialla, poco importa: il nuovo decreto le rende simili

Cosa cambia tra zona bianca e zona gialla? Non molto. Con il nuovo decreto di Natale per restrizioni relative alla zona bianca e alla zona gialla si equivalgono. Non che le differenze fossero molte, infatti è bastato cambiare la norma che regola l’utilizzo della mascherina per fare più distinzione tra le prime due zone di colorazione del rischio.

Dopotutto, come abbiamo già ricordato in passato, il passaggio di colorazione tra una zona e l’altro non è regolato in base a quante restrizioni il Governo vuole attuare, ma in base al peggioramento della situazione epidemiologica. Ed è quello che sta accadendo, con i dati sui nuovi contagi in aumento in alcune regioni italiane, trainate dalla presenza della variante Omicron (30%).

Poco importa quindi se la zona nella quale si vive è bianca o gialla, le restrizioni in queste due fasce di pericolo non cambiano. A cambiare è il grado di saturazione degli ospedali e l’amento accelerato dei contagi.

Zona bianca e zona gialla: cosa cambia con il nuovo decreto

Il nuovo decreto di Natale rispecchia il balzo in avanti dei contagi trainati dalla variante Omicron e, più in generale, la collettiva preoccupazione italiana ed europea per questa variante. Il decreto cerca di diminuire i contagi e lo fa con l’unico strumento che fin dall’inizio ci ha accompagnato durante tutta la pandemia: la mascherina.

È questo l’unico cambiamento riscontrabile per quanto riguarda le due fasce di colorazione di pericolo più basse, la zona bianca e la zona gialla. Con l’obbligo di utilizzo della mascherina anche all’aperto esteso a tutte le zone bianche d’Italia, le differenze con la zona gialla si assottigliano fino a scomparire. Rimane solo la questione dei contagi e dei ricoveri a fare da spartiacque tra l’una e l’altra colorazione.

Inoltre la mascherina è obbligatoria (a partire dalla zona bianca) anche in alcune occasioni “a rischio”. È infatti esteso l’utilizzo della mascherina di tipo Ffp2 in occasioni di:

  • spettacoli aperti al pubblico che si svolgono all’aperto e al chiuso in teatri
  • sale da concerto, cinema
  • locali di intrattenimento e musica dal vivo (e altri locali assimilati)
  • competizioni e gli eventi sportivi che si svolgono al chiuso o all’aperto
  • su tutti i mezzi di trasporto

In zona arancione è il super green pass a fare la differenza

Come per le altre due zone di colore, in zona arancione sarà il green pass rafforzato (o “super green pass”) a fare la differenza. Non è prevista nessuna chiusura (previste invece in zona rossa), ma l’ingresso sarà ancora di più regolato in base alla possesso del green pass rafforzato.

Dal 30 dicembre l’accesso a musei e luoghi di cultura, piscina, palestre e sport di quadra, centri benessere e centri termali, sale gioco e bingo saranno garantiti solo a chi è in possesso del super green pass, dunque solo ai vaccinati e ai guariti. Insomma per chi ha il super green pass non ci sono limitazioni, se non l’utilizzo di una mascherina più protettiva di quella più classica chirurgica.

E in zona rossa? Le regole cambiano e, nel caso in cui una regione passasse in zona rossa, le restrizioni inizierebbero a farsi più stringenti. Infatti in questa situazione scattano le chiusure, vi è la possibilità di coprifuoco e limitazione degli spostamenti. Anche per i vaccinati rimarranno chiuse la maggior parte delle strutture ricreative e culturali. Chiusi anche Bar, ristoranti, negozi, palestre.

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