Zona blu Covid, così cambia l’Italia: addio a bianco, arancione e giallo

Luna Luciano

12 Febbraio 2022 - 18:26

Potrebbe cambiare il sistema a colori in Italia. Addio alla zona bianca, gialla e arancione e benvenuta zona blu. Ecco cosa cambia e da quando.

Zona blu Covid, così cambia l’Italia: addio a bianco, arancione e giallo

Nuove zone a colori: addio alla zona bianca, gialla, arancione e benvenuta zona blu. È questa l’ipotesi più plausibile per un nuovo sistema a colori semplificato.

In Italia si osserva infatti un rapido rallentamento della curva epidemiologica. Se diminuiscono di giorno in giorno il numero dei nuovi casi, è pur vero che il numero delle vittime è ancora elevato: solo nella giornata di ieri, 11 febbraio, sono stati 67.152 i nuovi positivi nel Paese, in progressiva discesa, ma 334 le morti registrate.

Con il sistema sanitario nazionale sotto controllo, l’Italia punta quindi a un ritorno alla “normalità”, con un progressivo ma attento allentamento delle norme anti-Covid, che potrebbe ben presto coinvolgere il sistema a colori, con la suddivisione del Paese in sole due aree: la zona rossa e zona blu. Ecco cosa cambia e da quando.

Covid, perché l’Italia dice addio alla zona bianca, gialla e arancione

Addio alla zona bianca, gialla e arancione. L’Italia si avvia verso un progressivo allentamento delle norme anti-Covid. Con il diminuire dei contagi il Governo Draghi punta a un ritorno controllato alla “normalità”, inaugurando un periodo di convivenza con il virus.

È per questo motivo che in Italia si osserva un appianamento generale delle regole. Ad esempio in zona bianca, dall’11 febbraio, è consentito girare all’aperto senza mascherina, ma non solo. Dopo la riduzione degli obblighi di Didattica a distanza per le scuole, sono previste in arrivo delle novità anche per il sistema a colori delle Regioni. Da tempo infatti i presidenti delle giunte regionali hanno chiesto al Governo di rivedere la suddivisione dei colori. La semplificazione ormai più che necessaria dato che il decreto di Natale 2021 ha reso di fatto la zona bianca, gialla e arancione simili, e quasi nessuno si accorgerebbe della loro eliminazione.

Infatti a oggi solo in zona arancione sono previste alcune limitazioni in più per i non vaccinati, fra le quali l’autocertificazione. Indicazioni queste che sono ormai incontrollabili, dato che i vaccinati in Italia sono quasi 50 milioni e per quest’ultimi non cambia praticamente nulla in zona bianca, gialla o arancione.

Covid, l’Italia verso zona blu e rossa: quando scatta?

La zona bianca, gialla, arancione potrebbero avere quindi i giorni contati, e cedere il posto a una possibile zona blu, contrario della zona rossa. È naturale quindi domandarsi quando potrebbe scattare questa nuova zona blu.

La data non è ancora certa, ma il passaggio verso una zona blu potrebbe essere vicino. È atteso infatti per la prossima settimana il decreto legge - o più probabilmente il Dpcm (Decreto della presidenza del Consiglio) - per la semplificazione del sistema a colori, come richiesto da tempo dalle stesse Regioni. Non solo. Infatti sempre nei prossimi giorni sono attese ulteriori novità riguardo l’estensione della durata del green pass per chi ha ricevuto la dose booster.

Covid, l’Italia verso zona blu e zona rossa: cosa cambia?

I futuri colori delle zone dovrebbero quindi passare da quattro (zona bianca, gialla, arancione e rossa) a due, con il mantenimento della zona rossa e l’introduzione di una possibile zona blu. Questo nuovo sistema semplificato sarebbe più consono alla nuova situazione pandemica che vede ancora un alto numero di contagi ma un relativamente basso numero di ricoveri. Ma cosa cambierebbe quindi con questo nuovo sistema?

Le distinzioni andrebbero a semplificarsi: l’Italia potrebbe infatti essere suddivisa in “zone a rischio” e “non a rischio”. La zona rossa potrebbe quindi scattare quando la situazione degli ospedali potrebbe aggravarsi, con il rischi di appesantire il sistema sanitario, mentre l’area, probabilmente di colore blu, potrebbe essere designata per tutte quelle aree dove sono ancora presenti i contagi, ma non vi è alcun pericolo per un blocco del sistema sanitario.

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