A che punto è l’Italia con il Pnrr? Ecco i Paesi più indietro

Alberto De Pasquale

20 Gennaio 2025 - 15:30

L’Italia ha ricevuto il 62,8% delle risorse previste dal piano, ma la spesa effettiva è indietro e completare entro il 2026 è poco realistico.

A che punto è l’Italia con il Pnrr? Ecco i Paesi più indietro

Sappiamo che l’Italia è il Paese al quale il Recovery and Resilience Facility, lo strumento al cuore del NextGenerationEU, ha assegnato lo stanziamento maggiore, ben 194,4 miliardi di euro, di cui 122,6 come prestiti e 71,8 in sovvenzioni. E che la sua realizzazione (come quella degli altri piani europei) è legata al raggiungimento di traguardi (milestone) e obiettivi (target).

Ma non è facile fare paragoni tra il Pnrr italiano e gli omologhi piani di attuazione negli altri paesi membri Ue. Se si considerano traguardi e obiettivi raggiunti e risorse ottenute finora, l’Italia risulta più avanti rispetto alla media, però se si valuta la spesa effettiva emergono le criticità di un piano complesso e ambizioso che difficilmente potrà essere completato entro il 2026.

Considerando le forti differenze tra risorse stanziate e numero di traguardi e obiettivi previsti dai vari piani nazionali, non è possibile fare un paragone sui numeri assoluti: per un confronto omogeno ci si deve riferire alle percentuali. Un primo parametro può essere quello sulle scadenze. L’Italia ha legato l’erogazione dei fondi del Pnrr, da ricevere in dieci rate, al raggiungimento di 621 tra traguardi e obiettivi complessivi. Ogni sei mesi c’è un certo numero di traguardi e obiettivi da raggiungere, che consente di sbloccare la rata successiva. [...]

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