Abbandonare i rifiuti, sia in strada che nei parchi o in spiaggia può costare molto caro. Ecco cosa si rischia a seconda dei casi e quando l’abbandono di rifiuti è anche un reato.
Sull’abbandono di rifiuti si potrebbero fare numerose considerazioni, perché questa pratica illecita comporta gravi conseguenze dal punto di vista ambientale e causa incredibili disservizi alle città. Proprio per disincentivare l’abbandono di rifiuti e obbligare i cittadini all’utilizzo degli appositi centri di raccolta ci sono diverse sanzioni a carico dei trasgressori, che oltre alla multa rischiano anche ripercussioni ben più pesanti; infatti, per alcune ipotesi di reato è prevista anche la detenzione.
Cosa rischia chi abbandona i rifiuti e quando è reato
Come anticipato, la conseguenza immediata dell’abbandono dei rifiuti è la multa. Esistono, infatti, diverse sanzioni amministrative a carico delle persone che gettano i rifiuti al di fuori dei luoghi idonei allo smaltimento. L’abbandono dei rifiuti configura, infatti, un vero e proprio illecito (più propriamente un reato ambientale) disciplinato dal Codice dell’ambiente. In particolare, l’articolo 192 del Codice dell’ambiente vieta l’abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti:
- Sul suolo;
- nel sottosuolo;
- nelle acque superficiali;
- nelle acque sotterranee.
Le persone fisiche trasgreditrici sono quindi sanzionate con il pagamento di un’ammenda da 300 euro a 3.000 euro nella migliore delle ipotesi, ossia quando i rifiuti abbandonati non sono considerati pericolosi. I privati cittadini che abbandonano rifiuti pericolosi sono infatti punibili con una sanzione raddoppiata, prevista anche nel caso in cui il materiale abbandonato sia un prodotto da fumo (come un mozzicone di sigaretta).
La situazione si complica ulteriormente se a trasgredire il Codice dell’ambiente sono persone giuridiche, come le imprese, punibili con:
- L’arresto da 3 mesi a 1 anno e l’ammenda compresa tra 2.600 e 26.000 euro in caso di rifiuti non pericolosi;
- l’arresto da 6 mesi a 1 anno e un’ammenda invariata se gli scarti sono considerati pericolosi.
Al di là della normativa generale che si applica ai privati cittadini e alle persone giuridiche su tutto il territorio italiano, c’è poi da dire che alcuni luoghi sono tutelati con maggiore riserbo dagli enti territoriali, anche in ragione del possibile incremento dei rischi. A prescindere dalle ripercussioni legali, il responsabile dell’abbandono dei rifiuti è comunque tenuto a ripristinare lo stato del luogo, obbligo che si traduce nel pagamento dei servizi necessari alla pulizia.
Abbandono dei rifiuti in strada
L’abbandono dei rifiuti in strada è implicitamente regolamentato dal Codice dell’ambiente, che sostanzialmente vieta il getto dei rifiuti in qualsiasi zona diversa da quelle adibite, includendo perciò anche il divieto di abbandono su strada pubblica o privata che sia. Il responsabile dell’abbandono dei rifiuti in strada soggiace quindi alle sanzioni previste dal Codice dell’ambiente, cioè all’ammenda e all’arresto se si tratta di una persona giuridica.
Abbandono dei rifiuti in spiaggia e nei parchi
Dalle premesse consegue che anche l’abbandono di rifiuti in spiaggia è punito come qualsiasi altro genere di abbandono; tuttavia, in questo caso possono intensificarsi i rischi per il trasgressore, soprattutto se:
- Infrange anche il divieto di fumo se previsto in modo specifico;
- viola specifici divieti comunali riguardo alla preservazione delle spiagge.
Sono sempre di più le spiagge e gli stabilimenti balneari ad aver predisposto divieti molto severi riguardo alla sporcizia lasciata sulla spiaggia, ma oltre a questo si potrebbe incorrere nel reato di inquinamento ambientale. L’articolo 452 bis del Codice penale punisce infatti chi compromette le acque (e non solo), in particolar modo se nei pressi di un’area naturale protetta o sottoposta a vincoli. Questo reato, punibile con la reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 10.000 a 100.000 euro è ovviamente relativo anche ai parchi, soprattutto se si danneggiano anche animali o vegetali protette, casi in cui la pena aumenta.
In riferimento ai parchi, poi, non è sottovalutabile il rischio incendio e l’accusa di incendio colposo, soprattutto in riferimento al getto dei mozziconi di sigaretta accesi o al bruciare dei rifiuti.
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