La scarsa disponibilità d’anidride carbonica sta causando una carenza di acqua frizzante nei supermercati, con gli scaffali vuoti in diverse città. Ecco cosa sta succedendo.
Manca l’anidride carbonica e i supermercati si trovano a fronteggiare l’emergenza acqua frizzante. Gli scaffali che dovrebbero contenere le bottiglie (soprattutto quelle piccole) di acqua frizzante sono sempre più vuoti a causa della riduzione della produzione che riguarda diverse aziende.
L’allarme l’ha lanciato per primo, nelle scorse settimane, Alberto Bertone della società Sant’Anna: aveva annunciato lo stop alla produzione che, come spiega ora, varrà almeno fino a fine agosto per l’acqua frizzante. Il problema, dato dalla scarsità di produzione dell’anidride carbonica e dai suoi costi schizzati alle stelle, potrebbe riguardare tutte le bibite gassate, anche se per il momento su questo fronte non si segnalano particolari carenze.
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Manca l’acqua frizzante nei supermercati
Come racconta Repubblica Torino, nel capoluogo piemontese già in diversi supermercati gli scaffali sono vuoti e non si trova neanche una bottiglia di acqua frizzante. Anche nelle grandi catene come Pam e Carrefour. Situazione simile si registra in Emilia-Romagna, dove in alcune zone è stato vietato fare scorte e non è possibile acquistare più di alcune casse alla volta.
Non cambia molto spostandoci in Lombardia. Come racconta il Giorno, nei supermercati spesso si fa fatica a trovare l’acqua frizzante e al massimo si trova quella leggermente frizzante. Come raccontano gli esercenti, l’acqua frizzante viene ordinata ma non arriva.
Prezzi record per l’anidride carbonica e consegne a rischio
Bertone spiega a Repubblica che il prezzo della Co2 è cresciuto di sette volte: una cisterna che prima costava 3mila euro ora ne costa 21mila. In più si registrano importanti ritardi nelle consegne. Quindi non c’è solo il rialzo dei prezzi, che comunque per l’utente finale si riduce a un aumento minimo, ma anche la scarsa disponibilità delle bottiglie frizzanti.
Il capo della Sant’Anna sottolinea che il problema riguarda soprattutto le bottiglie piccole, quelle da mezzo litro. E alla fine è arrivato alla decisione drastica di interrompere le consegne: il 30% del totale di quelle effettuate riguardava l’acqua frizzante. Per tutto agosto, sottolinea Bertone, Sant’Anna non garantirà la consegna dell’acqua frizzante.
Acqua frizzante, quando rientrerà l’emergenza?
L’emergenza per l’acqua frizzante potrebbe rientrare nei prossimi mesi. L’auspicio di Bertone è che si torni alla normalità già da settembre, anche se al momento non c’è alcuna certezza. La speranza è che vengano messi in campo degli investimenti per incentivare la produzione della Co2 per uso alimentare.
Inoltre il capo della Sant’Anna evidenzia un altro timore, legato a un problema che al momento ancora non si è presentato, ma che non esclude, ovvero la mancanza di azoto. Che serve per tenere rigide le bottiglie d’acqua quando sono chiuse, salvaguardando la conservazione. Se si dovesse presentare un aumento dei costi dell’azoto a causa del caro energia, allora il rischio è che la carenza possa riguardare anche l’acqua naturale. Rischio che per ora non c’è, ma su cui non è detto ci siano altrettante garanzie nei prossimi mesi.
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