Addio 130 km/h in autostrada, verso nuovi limiti di velocità in Italia ed Europa

Ilena D’Errico

17/09/2024

Addio ai 130 km/h in autostrada, le regole stanno per cambiare in Italia e in Europa. I nuovi limiti di velocità ponderano la sicurezza stradale con l’inquinamento ambientale.

Addio 130 km/h in autostrada, verso nuovi limiti di velocità in Italia ed Europa

La normativa sulla circolazione stradale non è semplice da analizzare, perché in gioco ci sono obiettivi di massima rilevanza riguardanti la salute pubblica. La riduzione degli incidenti stradali e il contenimento dei loro effetti dannosi, ma anche il controllo dell’inquinamento ambientale. Rivedere i limiti di velocità nell’attuale contesto delle città non deve certo essere semplice, infatti l’Unione europea sta affrontando la questione in modo attento e graduale.

Diversi Paesi membri stanno già sperimentando alcune soluzioni in questo senso, diminuendo i limiti di velocità nei centri urbani ma aumentandoli dove possibile per incentivare lo scorrimento del traffico. Il limite di 130 km/h in autostrada sarà presto un lontano ricordo, visto che già alcuni Stati gli hanno detto addio. Come già detto, a promuovere questi cambiamenti sono le finalità a cui ha dato rilievo l’Ue, motivo per cui stiamo assistendo a profonde innovazioni nella circolazione stradale, tanto in Italia quanto nel resto d’Europa.

Serve ridurre i limiti il più possibile laddove c’è maggiore traffico pedonale, nelle prossimità di edifici frequentati e in genere in tutte le situazioni più esposte a pericoli. In questo modo non soltanto i veicoli sono più controllabili, ma anche la forza di eventuali impatti è inferiore. Così, sempre più strade richiedono un andamento massimo di 30 km/h, incentivando al contempo l’uso dei trasporti pubblici, positivo per l’inquinamento.

Addio ai 130 km/h in autostrada?

In Italia sulle autostrade è consentito viaggiare fino a 130 km/h, salvo eccezioni riguardanti i conducenti che hanno conseguito la patente da meno di tre anni, alcuni mezzi particolari e anche le condizioni insolite della strada o della visibilità che richiedono maggiore prudenza. All’incirca, questo è limite previsto su tutto il territorio europeo, con alcuni paesi che si tengono al di sotto di questa soglia, ma comunque non inferiori ai 120 km/h, con eventuali restrizioni solo per le ore notturne.

In Italia sarebbe possibile innalzare il limite a 150 km/h per quei tratti autostradali con almeno tre corsie per senso di marcia, a patto che ci siano i tutor e delle condizioni adeguate, come previsto dall’articolo 142 del Codice della strada. Da tempo si discute dell’idea, ragionando soprattutto riguardo all’impatto ambientale.

Nel frattempo, la Germania ha già rimosso i limiti su alcuni tratti dell’autostrada, mentre in Polonia e in Bulgaria il limite è stato innalzato a 140 km/h laddove possibile. La Repubblica Ceca, la Grecia e il Regno Unito stanno considerando l’idea, per il momento ancora con qualche perplessità. Per quanto riguarda l’Italia, non è stata colta l’occasione delle riforma, probabilmente per problemi di inquinamento visto che alcuni tratti sono troppo vicini ai centri abitati (e in molte zone prevedono infatti limiti inferiori).

In Italia, infatti, al momento non ci sono le condizioni - nemmeno strutturali - per innalzare i limiti di velocità nei tratti autostradali, cosa che peraltro sarebbe anche ammessa dalla legge. Anche per questo motivo, sono in corso tentativi di soluzioni alternative e più immediate, per esempio la rimozione dei caselli autostradali. Resta, poi, il grave problema degli incidenti, che nel nostro Paese sono in aumento anche per quanto riguarda i viaggi in autostrade e strade extraurbane.

Appare perfettamente sensato, in questo contesto, dare una più immediata priorità alla sicurezza della circolazione piuttosto che alle esigenze di viabilità. La speranza riposta dall’esecutivo nella riforma del Codice della strada potrebbe essere ben ripagata e spianare la via affinché in futuro possano essere introdotte le novità necessarie per salvaguardare l’ambiente. In caso contrario, l’Italia si troverebbe in una posizione decisamente complessa, ancora più indietro rispetto agli standard europei. È comunque vero che sono in corso iniziative diverse per perseguire questo obbiettivo, che potrebbero almeno compensare il distacco.

I nuovi limiti di velocità in Italia ed Europa

Mentre si pensa ad alzare i limiti di velocità sulle autostrade, si abbassano quelli delle strade urbane. In Italia abbiamo l’esempio emblematico della città di Bologna, dove dall’inizio del 2024 è previsto un limite di 30 km/h in gran parte delle strade, con l’obiettivo di coprire così il 90% del territorio urbano.

Anche se non in maniera così estesa, molte altre città italiane stanno seguendo la scia di Bologna, applicando il limite di velocità di 30 km/h in sempre più zone. Fra queste:

  • Torino:
  • Milano;
  • Firenze;
  • Roma.

Allo stesso modo, anche i centri urbani degli altri paesi europei stanno affrontando cambiamenti simili, con un analogo scontento dei cittadini. In Grecia, per esempio, il limite di velocità sta per scendere a 30 km/h in gran parte delle città. L’obiettivo condiviso è quello di incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, ai quali è dedicato un programma specifico che assicuri la qualità e la funzionalità del servizio.

Da questo punto di vista, nonostante molto impegno, l’Italia è ancora carente e, come peraltro altri paesi europei, non riesce a fare lo stesso affidamento sul trasporto pubblico. In condivisione con la linea europea, tuttavia, anche il Belpaese ha in cantiere progetti ambiziosi per la riqualificazione urbana che favoriscano la mobilità sostenibile.

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