Massimiliano Allegri e la Juventus si dicono addio. Per il prossimo allenatore la società bianconera sfrutterà i vantaggi del decreto crescita?
“Massimiliano Allegri non siederà sulla panchina della Juventus nella prossima stagione 2019-2020”. Con questa nota sul proprio sito ufficiale la società bianconera ha sancito ufficialmente l’addio con il proprio allenatore.
Dopo tre giorni di incontri, la dirigenza juventina, capitanata dal Presidente Andrea Agnelli, e l’ormai ex allenatore bianconero Massimiliano Allegri, hanno deciso di intraprendere la strada della separazione consensuale, che permetterà al tecnico livornese di ricevere una buonuscita per l’anno di contratto restante.
Le due parti quindi non sono riuscite a trovare un punto di incontro sul progetto futuro. La società bianconera infatti ha più volte sottolineato di avere già a disposizione una rosa altamente competitiva, Allegri invece voleva dar vita a una vera e propria rivoluzione per creare a tutti gli effetti un nuovo ciclo.
Come comunicato dalla stessa società piemontese, Agnelli e Allegri parleranno assieme nella conferenza stampa di domani alle ore 14 alla vigilia del match casalingo contro l’Atalanta.
Addio Allegri: la reazione in Borsa del titolo Juventus
Sebbene l’addio di Allegri alla Juventus ha scosso un giorno già abbastanza particolare - visto che arriva proprio nel tanto temuto venerdì 17 - tuttavia la reazione in Borsa è stata positiva per il titolo bianconero. Tant’è che - al momento della scrittura - sta facendo segnare una crescita positiva dell’1,87%
Prima della notizia dell’addio di Allegri le azioni venivano scambiate a 1,38 euro per azione, successivamente hanno toccato i massimi giornalieri a quota 1,39 euro per azione.
Il decreto crescita deciderà il successore?
Ovviamente, in casa bianconera è partita la caccia al prossimo allenatore. Ma l’addio di Allegri alla Juventus è dovuto esclusivamente alla debacle in Champions League contro l’Ajax e a una incolmabile distanza di progettazione futura?
Probabilmente no, e gli effetti del decreto crescita sul mondo del calcio italiano, potrebbero essere un’ottima chiave di lettura. Infatti, grazie ad esso il Presidente della Juventus Agnelli può regalare alla panchina bianconera un grande allenatore risparmiando anche dal punto di vista economico.
Se per assicurare 7,5 milioni di euro l’anno netti a Massimiliano Allegri, la Juventus sborsava la cifra di circa 13,5 milioni di euro, adesso con le agevolazioni fiscali del decreto crescita con la stessa somma potrà garantire al prossimo condottiero juventino un ingaggio netto da 10 milioni di euro.
Ciò permette anche di disegnare almeno territorialmente l’identikit del prossimo allenatore della società piemontese. Con molta probabilità sarà uno straniero o comunque un italiano residente all’estero.
Per questo i nomi più papabili sono: Josep Guardiola, Didier Deschamps e Antonio Conte. Il primo è da sempre il sogno di Agnelli, e anche se ha ancora due anni di contratto con il Manchester City, potrebbe lasciare il club inglese visto che rischia l’esclusione dalle coppe europee per aver violato i paletti del Fair Play Finanziario.
Per Deschamps, campione del mondo con la Francia, si tratterebbe di un ritorno molto interessante anche in chiave calciomercato perché potrebbe portare con sé uno dei beniamini dei tifosi juventini: Paul Pogba.
Non è da escludere però anche un ritorno di fiamma in extremis per Antonio Conte. L’ex Chelsea è vicino all’Inter, ma qualora Agnelli dovesse cedere alle richieste del suo vice Nedved, probabilmente metterebbe al primo posto la Juventus anche per esigenze familiari.
Ma attenzione, secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, sta prendendo sempre più campo l’ipotesi di vedere sulla panchina della Juventus uno storico rivale dei bianconeri: Josè Mourinho.
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