Entrano in vigore il 1° settembre 2024 le nuove procedure per la regolarizzazione delle fatture non emesse e la correzione di quelle emesse con irregolarità ed errori. Addio all’autofattura.
Autofattura addio, cambiano le sanzioni fiscali e gli adempimenti da effettuare in caso di mancata emissione di fattura o fattura irregolare. Ecco la nuova procedura per regolarizzare la fatturazione e le sanzioni che trovano applicazione a partire dal 1° settembre 2024.
Dal primo settembre cambiano le sanzioni fiscali, con una notevole riduzione, ma questa non è l’unica novità, infatti, si deve dire addio all’autofattura per la regolarizzazione di fatture non emesse.
L’autofattura Iva è un documento di vendita valido ai fini fiscali che attesta la vendita di un prodotto o un servizio. Rispetto alla fatturazione normale ha delle peculiarità, infatti, non è emessa dal fornitore di un bene o il prestatore di un servizio, ma da colui che riceve la prestazione.
Il motivo è semplice, infatti, chi effettua la prestazione (ad esempio commerciante all’ingrosso) è un sostituto di imposta rispetto a chi riceve la prestazione che è il soggetto passivo reale dell’Iva.
Ecco cosa cambia dal 1° settembre nell’autofatturazione Iva.
Addio autofatturazione, disciplina in vigore fino al 31 agosto 2024
La riforma delle sanzioni tributarie, contenuta nel decreto 87 del 2024, entra in vigore il 1° settembre 2024 e modifica l’articolo 6 del decreto legislativo 471 del 1997.
La disciplina in vigore fino al 31 agosto 2024 prevedeva una sanzione pari al 100% dell’imposta con valore minimo di 250 euro in caso di mancata emissione di fattura o fattura emessa con errori e irregolarità. Tali errori potevano essere regolarizzati:
- in caso di mancata emissione di fattura entro 4 mesi rispetto alla data nella quale era stata compiuta l’operazione. La regolarizzazione era comunque possibile previo pagamento dell’imposta non assolta;
- in caso di errori o irregolarità era possibile emettere un’autofattura entro 30 giorni dalla registrazione del documento errato, previo pagamento della maggiore imposta eventualmente dovuta.
La fattura spia sparisce da settembre: la nuova procedura
Dal primo settembre l’autofattura, o fattura spia, sparisce e al suo posto c’è una comunicazione da effettuare all’Agenzia delle entrate. Cambiano anche le sanzioni che non ammontano più al 100% rispetto all’imposta dovuta, ma al 70%. Non cambia però l’imorto della sanzione minima che resta a 250 euro.
La nuova norma prevede che il cessionario o il committente che, nell’esercizio di imprese, arti o professioni, abbia acquistato beni o servizi senza che sia stata emessa fattura nei termini di legge o con emissione di fattura irregolare da parte dell’altro contraente, tranne il caso di responsabilità del cedente o del cessionario, è punito con una sanzione amministrativa pari al 70% dell’imposta non versata.
Si può evitare la sanzione attraverso la regolarizzazione che deve avvenire entro 90 giorni (cambiano rispetto al passato anche i termini temporali) dal momento in cui è stata “perfezionata” l’operazione, cioè dalla mancata emissione o emissione di fattura irregolare o che presenta errori.
La norma non prevede più l’autofatturazione ma una comunicazione all’Agenzia delle entrate dell’operazione avvenuta tramite gli “strumenti messi a disposizione dalla medesima”.
In merito agli strumenti messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate ancora manca il provvedimento attuativo della norma che serve appunto a individuare tali strumenti.
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