Un articolo della delega fiscale prevede il superamento delle cartelle esattoriali in favore di un prelievo diretto sui conti correnti dei debitori. Esaminiamo pro e contro.
Mentre Salvini invoca una pace fiscale definitiva, procede l’iter burocratico della delega fiscale, dopo il via libera della Camera, che prevede, addirittura la cancellazione delle cartelle esattoriali. Questa tipologia di riscossione, infatti, sarebbe uno strumento superato e potrebbe essere sostituita da un prelievo direttamente dal conto corrente di chi non paga.
Un prelievo diretto, quindi, per garantire il saldo dei debiti senza passare dalla cartella esattoriale. Si tratta di una delle proposte che sono contenute nella delega fiscale e che sicuramente cozzano contro le parole di Matteo Salvini che vuole ottenere un nuovo condono per la cancellazione totale dei debiti che tengono i cittadini ostaggio dell’Agenzia delle Entrate. Cerchiamo di capire, però, cosa potrebbe riservarci il futuro in ambito debiti e riscossione degli stessi.
La delega fiscale e la riscossione dei debiti
La delega fiscale, al momento, sta ancora procedendo con il suo iter burocratico. Qualsiasi cosa contenga, quindi, potrebbe essere ancora oggetto di modifiche e cambiamenti.
È interessante, però, vedere come a pagina 67 della delega stessa, nell’articolo 16 della versione approvata dalla Camera sia contenuta una misura che prevede il superamento progressivo della cartella esattoriale. Niente più affidamento dei debiti all’agente di riscossione per anticipare l’incasso delle somme dovute dal contribuente. Ma come si dovrebbe procedere?
Sempre nello stesso articolo 16 viene chiarito che si procederà con l’automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari, ovvero si automatizzerà il prelievo diretto direttamente dal conto corrente dei contribuenti debitori per velocizzare la procedura di riscossione.
Per ora sono ipotesi
Ovviamente si tratta solo di ipotesi contenute nell’attuale versione della delega fiscale. Come abbiamo già detto potrebbero essere soggette a cambiamenti e modifiche nel corso dell’iter burocratico della stessa. Non sappiamo, inoltre, neanche come potrebbe essere previsto una sorta di pignoramento del conto corrente per permettere il prelievo delle somme in questione e tutto questo andrà chiarito prima dell’entrata in vigore della novità in questione.
Sicuramente con una procedura del genere recuperare i debiti sarebbe molto più semplice e veloce piuttosto che attendere i tempi di riscossione che oggi ci sono con l’iscrizione a ruolo e l’invio delle cartelle esattoriali. Ma nel caso di prelievo dai conti corrente dei contribuenti, se il debito non dovesse sussistere, quale arma di tutela resterebbe nelle mani del presunto debitore? Presentare un ricorso dopo che il debito è stato coattivamente saldato?
Proprio per questo appare assai difficile che una simile misura possa essere messa in pratica senza un attento esame di quello che potrebbe comportare. E soprattutto senza che il contribuente, che magari è in buona fede, possa contrastare il prelievo coatto delle somme.
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