Allarme green pass, aprono negozi per i no vax. Cosa sta succedendo

Emiliana Costa

08/02/2022

Centinaia di negozi per no vax, in cui non viene richiesto il certificato verde, sono spuntati lungo tutta la penisola. Ecco cosa rischia chi accede e chi non controlla.

Allarme green pass, aprono negozi per i no vax. Cosa sta succedendo

Negozi per no vax spuntati lungo tutta la penisola in cui non viene richiesto il certificato verde. Certificato obbligatorio da decreto governativo e fondamentale per contenere la circolazione del virus. È quanto emerge da un’inchiesta del Messaggero che ha indagato il mercato clandestino degli esercizi che non richiedono il green pass.

Si tratta di centinaia di negozi «Qr code free» che pubblicizzano la loro attività (illegale) su diversi tipi di chat. Non solo. Tra gli annunci, anche professionisti e medici. Ma come funziona l’economia parallela dei negozi no vax? Cosa rischia chi accede senza green pass e chi non controlla? Entriamo nel dettaglio.

Negozi per no vax, cosa sta succedendo

Come riporta un’inchiesta del Messaggero, accedere a questo mercato nero non è così complicato. Ci sono una serie di chat con circa 6mila iscritti dove si promuovono le attività che non richiedono il green pass.

Il giornalista del Messaggero chiede: «Se non voglio più regalare i miei soldi ai negozianti che discriminano noi non vaccinati come devo fare?». Ed ecco la risposta con la lista delle centinaia di esercizi commerciali legati a quest’economia sommersa. Non solo negozi, ma anche locali e bar, parrucchieri ed estetisti, professionisti e medici che promuovono la loro attività «green pass free».

Ma tra i partecipanti alla chat, c’è anche qualcuno che avverte: «Attenzione perché qui è pieno di sbirri e di servi delle case farmaceutiche». E se qualcuno prova a sollevare il problema dei controlli, un barista risponde: «Ma lei si immagina i carabinieri che fanno il giro dei tavolini?».

Nella chat c’è anche una edicolante vaccinata che aderisce alla rete clandestina: « Aderiamo per non perdere clienti. Io e mio marito ci siamo vaccinati subito, ma aderiamo a questa rete. Una mano lava l’altra, quindi io adesso vado da una parrucchiera che ho conosciuto nel gruppo e che manda da noi anche i suoi parenti».

Ovviamente, è fondamentale ricordare che il green pass è obbligatorio per ragioni di salute pubblica e chi elude le regole rischia pesanti sanzioni.

Dove sono obbligatori super green pass e green pass

Il super green pass, ovvero il certificato verde rafforzato rilasciato con la sola vaccinazione o guarigione da Covid-19, è obbligatorio per una serie di attività:

  • tutti i mezzi di trasporto pubblici (treni, aerei, pullman, navi, bus, metro, tram);
  • servizi di ristorazione all’aperto;
  • musei;
  • cinema e teatri;
  • piscine al chiuso e all’aperto;
  • palestre;
  • centri termali e parchi divertimento;
  • hotel e strutture ricettive;
  • banchetti legati a cerimonie civili o religiose (come battesimi o matrimoni);
  • sagre e fiere;
  • congressi;
  • impianti sciistici;
  • sport di squadra anche all’aperto (come il calcetto);
  • centri culturali, sociali e ricreativi per le attività al chiuso e all’aperto;
  • sale gioco, sale bingo e casinò.

Non solo. Dal 15 febbraio scatta l’obbligo di super green pass per tutti i lavoratori (pubblici e privati) e i liberi professionisti di almeno 50 anni.

Il green pass semplice (che comprende anche l’opzione tampone) è obbligatorio per:

  • uffici pubblici;
  • parrucchieri ed estetisti;
  • posta;
  • banca;
  • uffici finanziari;
  • negozi (con l’eccezione delle attività essenziali come farmacie e supermercati).

Le sanzioni per chi elude l’obbligo di green pass

La multa per chi accede in un negozio senza green pass va dai 400 ai mille euro. Stessa sanzione per chi dovrebbe controllare il certificato verde e non lo fa.

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