Il nuovo anno porterà in dote diversi rincari che peseranno molto sulle famiglie italiane. Ecco tutti i settori interessati.
Secondo le previsioni sarà un 2023 di rincari quello che attenderà gli italiani. Sono diversi i settori che saranno interessati da aumenti e i motivi saranno vari: dalla guerra in Ucraina all’ondata di freddo polare che sta mettendo in ginocchio gli Usa. Nonostante anche gli sforzi del governo soprattutto sul tema energia, la lista dei prezzi a fine mese per le famiglie italiane potrebbe essere più salata. Ecco tutti i rincari più attesi.
Energia e trasporti
In primo piano ci sono le tariffe per l’energia. Se le notizie per luce e gas sono confortanti con i prezzi in calo nelle ultime settimane, a preoccupare è la risalita delle quotazioni di petrolio e lo stop allo sconto sulle accise deciso dal governo. Sul mercato petrolifero i valori del Brent sono di nuovo saliti sui massimi da tre mesi portandosi sopra quota 85 dollari al barile. Stessa sorte per il WTI texano salito sino agli 80 dollari al barile. A far salire i prezzi la notizia dell’allentamento delle restrizioni in Cina e il divieto russo di esportare greggio verso i Paesi che hanno imposto un price cap sulla materia prima.
In Italia poi scadrà oggi 31 dicembre lo sconto sulle accise applicate sui carburanti. La norma varata per la prima volta a marzo di quest’anno per frenare i rincari record che avevano portato benzina e diesel nettamente sopra i 2 euro al litro, prevedeva uno sconto di 30 centesimi sul prezzo finale. Poi fino al 31 dicembre è stato prorogato a 18,3 centesimi. Ma dal 1° gennaio non saranno previste riduzioni e per questo è facile aspettarsi un prezzo del carburante in salita.
A rischio rincari ci saranno anche i pedaggi autostradali. Come di consueto ad inizio anno è previsto l’aggiornamento delle tariffe che da 4 anni, dal crollo del ponte Morandi, sono rimaste congelate. Nel 2023 però potrebbero ritornare gli aumenti, secondo le previsioni anche del 2%.
Ma non è tutto perché gli automobilisti sono minacciati anche dall’aumento delle tariffe per l’Rc auto. Secondo il più recente bollettino Ivass, nel terzo trimestre 2022 il prezzo medio effettivo pagato per la polizza auto è cresciuto del 2,5% a quota 362 euro sul trimestre precedente. Pessimo segnale che indica come non è detto che il trend non possa proseguire anche nel prossimi trimestre.
Fitti e mutui più costosi
Anche sul fronte immobiliare sono attesi dei rincari. Quanto ai mutui la politica monetaria della Banca centrale europea ha dato il via ad una stagione di aumenti. La rata dei mutui a tasso variabile è salita mentre i fissi resistono ancora. Secondo le previsioni di Facile.it i rincari medi per il prossimo anno potrebbero essere del 39% con quasi 35 euro in più al mese per un finanziamento medio.
Anche gli affitti dopo il calo avvenuto in pandemia concludono il 2022 al rialzo. I canoni nella prima parte del 2022 hanno visto un rialzo del 2,1% per i monolocali, del 2,4% per i bilocali e del 2,2% per i trilocali. Non è detto che il trend si fermi nei prossimi mesi.
Alimentari
Sul fronte alimentare a preoccupare sono i costi dei cereali messi a dura prova dall’ondata di freddo artico che ha messo in ginocchio diversi stati americani. Clima che potrebbe mettere a rischio buona parte del raccolto di grano negli Stati Uniti che è uno dei maggiori esportatori al mondo. Questo potrebbe portare ad un aumento dei costi del prezzo del grano. Sul mercato americano le quotazioni negli ultimi giorni sono già aumentate del 4%.
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